A dura prova
di Dante Fasciolo
E’ difficile orientarsi oggi,
e difficile esprimere un seppur minimo giudizio
sugli sbarchi di profughi sulle rotte del Mediterraneo.  
Di fronte a barche stracariche di persone in fuga,
guardando i volti cupi, per lo più, di uomini,
e affranti e impauriti di donne di ogni età,
e quelli dei bimbi smarriti e increduli,  
è facile dire: sono troppi, dove li mettiamo,
non possiamo accogliere tutta l’Africa…!
e perché solo noi in Italia, e un po’ troppo poco in Europa…!?  
E gli interrogativi si accumulano,
mentre i facinorosi della politica
brandiscono le loro bacchette magiche 
capaci di risolvere tutto in quattro e quattrotto.
Illusi, il problema va risolto con diligenza
perché l’emigrazione continuerà ancora per decenni; 
impossibile frenarla, possibile solo guidarla.  
Recenti, ristretti e specifici convegni 
hanno studiato ed evidenziato il fenomeno migrazione
e i dati dovrebbero farci riflettere.
I profughi in movimento nel mondo sono circa 240 milioni.
I paesi che contano il maggior numero sono
India, Cina, Bangladesh, Pakistan, Ucraina…
dall’India  escono 16 milioni di profughi 
e altri 25 milioni si spostano tra regioni interne;
dal Messico escono in 12 milioni verso gli Usa,
che accolgono  il 19% circa della migrazione mondiale,
seguiti da Russia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti…
L’africa conta oltre 30 milioni tra  profughi e rifugiati. 
L’Europa e l’Oceania ad oggi  
sono le due regioni che accolgono meno profughi,
appena il 10% del totale internazionale.    
Bastano questi pochi dati per capire che il fenomeno  
è destinato a mutare profondamente economie e società.  
Principi e costumi saranno messi a dura prova,  
e solo se si comprenderanno le ragioni degli altri,
e un profondo atto di coscienza illuminerà l’azione  … 
solo così, sarà possibile superare lo sgomento,  
sciogliere i dubbi, sconfiggere l’impotenza,  
per cavalcare con coraggio e serenità  
le circostanze che la vita offre agli uomini  
per dimostrare di essere all’altezza dei problemi del tempo.