#191 - 29 aprile 2017
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Fotografia

Teatro dei Dioscuri al Quirinale - Roma

Pino Settanni. Viaggi nel quotidiano

Fotografie dal cinema alla realtà 1966-2005

A sette anni dalla scomparsa avvenuta nel 2010, il tempo ci sta mostrando quanto quello di Pino Settanni sia un valore straordinariamente alto della fotografia italiana contemporanea, e la versatilità del suo lavoro - vivace, energico, anche eccentrico - non perda di grana col passare del tempo, ma si stia affermando come un vero classico, più che stabile: in crescendo.

A oltre 50 anni dai suoi primi scatti, dopo le esposizioni e i premi internazionali collezionati in carriera, fino all'omaggio postumo all'Expo mondiale di Milano e alla nascita del Museo della Fotografia a lui dedicato a Matera nel 2015, lungi dal considerarsi una scoperta Settanni si va affermando come una ri-scoperta felicissima. Un artista da approfondire, uno dei grandi fotografi italiani degli ultimi 40 anni, per un pubblico affezionato, e nuovo.

Pino Settanni. Viaggi nel quotidianoPino Settanni. Viaggi nel quotidiano

Ora un’importante mostra a Roma riporta l’attenzione e il punto su Settanni. Pino Settanni. Viaggi nel quotidiano – Dal cinema alla realtà 1966-2005, organizzata presso il Teatro dei Dioscuri al Quirinale aperta fino al 28 maggio 2017 da Istituto Luce-Cinecittà, curata da Monique Settanni, Gabriele D’Autilia ed Enrico Menduni è un percorso espositivo ricco di oltre 80 scatti, dal bianco e nero degli anni ’60 ai colori digitali del Duemila, che indaga un lato meno celebrato ma cruciale del lavoro di Settanni: il reportage.

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Settanni è popolare e amato dal pubblico e dall’attenzione critica soprattutto per la sua opera in studio: dagli splendidi ritratti dedicati al mondo del cinema e della cultura - un gioco ‘al nero’ e coloratissimo cui negli anni si sono prestati personaggi come Fellini, Mastroianni, Monicelli, Monica Vitti, Troisi, Robert Mitchum, Lina Wertmuller, Sergio Leone, Alberto Moravia, Enrico Baj e tanti altri - alle serie creative sui tarocchi e sui nudi; un lavoro d’interni che lo ha spesso fatto considerare un fotografo d’arte sul crinale della pittura.
La mostra di Roma rivela un Settanni del tutto differente, tale da fare il punto su un fotografo completo, organico e per certi versi inedito. Quelli di Viaggi nel quotidiano sono esterni sul mondo, foto di viaggio di un reporter libero ambientate in territori diversi, che per sintesi si possono definire ‘Sud del Mondo’. La mostra ne abbraccia tre: il Mezzogiorno d’Italia, i Balcani e l’Afghanistan.

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Un piccolo-grande atlante visivo di luoghi spesso visitati dal fotogiornalismo e dai media, ma che qui vivono di un’originalità di sguardo e taglio eccezionale, che in un arco temporale di un cinquantennio, dal 1966 al 2005, le fanno attualissime. Tali da farci vedere dei set noti come se li visitassimo per la prima volta.
Foto di viaggio provenienti dal grande Fondo Fotografico Pino Settanni, che nel 2015 è stato da acquisito dall’Archivio storico dell’Istituto Luce, che va curando e digitalizzando integralmente questo tesoro di oltre 60.000 scatti.
La mostra ai Dioscuri è anche la prima celebrazione di questa importante acquisizione.

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Ad accompagnare la Mostra del Teatro dei Dioscuri un catalogo edito dalla prestigiosa Contrasto, che correda il magnifico apparato iconografico con testi di approfondimento dello storico della fotografia Gabriele D’Autilia, di Enrico Menduni – tra i massimi studiosi italiani di mass media - del grande sociologo Domenico De Masi e con un ricordo di Monique Settanni, sodale di lavoro e di vita di Pino.
Infine sono da citare i due splendidi videodocumentari che accolgono i visitatori della mostra, Kabul le donne invisibili (2002) e Balcani, gli sguardi, la memoria (2003), presentati da Settanni al Festival del Cinema di Locarno, e che unendo il linguaggio fotografico a musiche coinvolgenti restituiscono un’idea di ritmo, e il particolare sapore cinematografico del lavoro dell’autore.

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