#190 - 14 aprile 2017
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarr in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascer il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finch ti morde un lupo, pazienza; quel che secca quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Fotografia

Un seguito a "Italia da salvare"

Villa Reale - Monza

Conoscere e amare l'Italia

Mostra fotografica itinerante di Renato Bazzoni

Conoscere e amare l'ItaliaConoscere e amare l'Italia

La mostra itinerante “Conoscere e amare l’Italia: le trasformazioni del Paese attraverso le fotografie di Renato Bazzoni, padre del FAI” raccoglie gli scatti dell’architetto-fotografo e ripercorre le tappe del suo impegno civile per la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale italiano a partire dagli anni Cinquanta.

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Dopo gli allestimenti alla Cavallerizza di Milano, al Teatrino di Vetriano in provincia di Lucca, al Teatro Ariston di Sanremo, al Palazzo Coelli di Orvieto e al Palazzo Baldeschi di Perugia, l’esposizione arriva nella prestigiosa cornice della Villa Reale di Monza, inaugurando il 7 aprile.
La scelta della data non è casuale: il 7 aprile 1967, infatti, dopo le alluvioni di Firenze e di gran parte del Veneto, inaugurava a Milano la mostra a cura di Touring Club Italiano e Italia NostraItalia da salvare”, il progetto che per la prima volta ha posto i cittadini italiani di fronte ai disastri del dissesto ambientale e che scaturì da tre anni di indagini dello stesso Renato Bazzoni e di alcuni suoi collaboratori.

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Un gruppo di sette giovani architetti che viaggiarono da Nord a Sud e, per mezzo della macchina fotografica, compilarono “un inventario degli sfregi, degli stupri…degli oltraggi, perpetrati ai danni del nostro patrimonio artistico e naturale”, come scrisse Indro Montanelli nel suo editoriale sul “Corriere della Sera” a proposito della mostra.
Il risultato fu, secondo il grande giornalista, “un bellissimo Giro d’Italia della vergogna”, il “primo serio efficace appello all’opinione pubblica…perché si renda conto degli scempi che si stanno commettendo”: una missione nobile e ancora molto attuale che il FAI condivide e intende commemorare a distanza di cinquant’anni con la tappa monzese di “Conoscere e amare l’Italia”.

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Rispetto alle edizioni precedenti, la tappa monzese di “Conoscere e amare l’Italia” sarà arricchita da un video-documentario dedicato a Renato Bazzoni a cura di Simone Pera e Alberto Saibene con rare interviste a Bazzoni e le testimonianze di chi lo ha conosciuto e frequentato.

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