Biblioteche Italiane al Top
Missione: raccogliere, conservare, diffondere
la produzione editoriale di cultura italiana
Nuova rubrica che da questa settimana
si affaccia nelle nostre pagine
Le biblioteche attive in Italia sono circa 13.000 e, nel loro complesso, si riferiscono ad Istituzioni pubbliche, Stato, Regioni, Enti locali, ad Istituti culturali, alle Università, alla Chiesa e ai privati. Di esse, 46 appartengono allo Stato e, per l'importanza dei fondi e la professionalità degli operatori, costituiscono l'asse portante del Sistema - Biblioteca Italia. Le biblioteche statali hanno il compito di raccogliere e conservare la produzione editoriale italiana a livello nazionale e locale.
Attualmente il loro patrimonio documentario ammonta a circa 40 milioni
di esemplari, tra manoscritti, incunaboli, edizioni a stampa, periodici, edizioni musicali a cui bisogna aggiungere le straordinarie raccolte di mappe, carte geografiche, incisioni, stampe e materiali minori.
Ospitano patrimoni di libri disponibili per la consultazione, la lettura e il prestito a casa. Gratis. In molti casi sono aperte a tutti, ogni giorno, dalla mattina alla sera. Talvolta custodiscono opere preziose. E soprattutto hanno sede in luoghi monumentali davvero notevoli.
La Prima biblioteca che proponiamo è “l’Angelica” di Roma che nel 1614 , fu la prima in Italia ad essere aperta al pubblico senza limitazione di stato e di censo. Deve il suo nome al fondatore, Angelo Rocca, Vescovo agostiniano già responsabile della Tipografia Vaticana, che negli ultimi anni del XVI secolo affidò la sua collezione di volumi ai frati del convento di Sant'Agostino di Roma, nei pressi di piazza Navona, accanto alla basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio.
Il linea con la visione del ruolo "divulgativo" della biblioteca, nel 1608 Rocca pubblicò un breve testo intitolato Bibliotheca Angelica il cui scopo era di fornire all'utente una prima introduzione al materiale contenuto nell'Angelica. Dopo la morte di Rocca, il patrimonio della biblioteca iniziò molto presto ad accrescersi grazie a nuove donazioni: nel 1661 Lucas Holste, custode della Biblioteca Apostolica Vaticana, lasciò agli agostiniani dell'Angelica la sua ampia collezione di libri a stampa; nel 1762, grazie alle rendite di cui si parlava, fu acquistata la biblioteca del cardinale Domenico Passionei, morto l'anno precedente. Questa acquisizione in pratica raddoppiò il patrimonio della biblioteca, e ne determinò in larga parte l'orientamento scientifico: il cardinale Passionei, infatti, era stato legato pontificio in vari paesi dell'Europa protestante, e vi aveva acquistato un larghissimo numero di testi religiosi e polemici; egli era legato, tra l'altro, all'ambiente del giansenismo romano. È a questo ampliamento della collezione che risale l'attuale sistemazione del salone monumentale dell'Angelica, dovuta alle sopravvenute esigenze di spazio: sistemazione dovuta all'architetto Luigi Vanvitelli e ultimata nel 1765.
Nel 1873, come previsto dalla legge, emanata sei anni prima, di eversione dell'asse ecclesiastico, la biblioteca fu acquisita dal neonato Stato italiano. L'arricchimento del patrimonio librario continuò anche in questo periodo: nel 1919 vi fu incorporata un'importante collezione di opere edite da Giambattista Bodoni e alla fine del secolo vi pervenne la curiosa raccolta di 954 libretti d'opera ottocenteschi appartenuta a Nicola Santangelo, già ministro degli interni del Regno delle due Sicilie e appassionato melomane.
L'attuale patrimonio librario dell'Angelica, comprendente la preziosa biblioteca del Card. Passionei, è ricco di oltre 200.000 volumi, tra cui 2700 manoscritti greci e latini, circa 1000 incunaboli e 20000 cinquecentine. La dotazione riguarda soprattutto le opere sul pensiero di Sant'Agostino, l'attività dell'Ordine agostiniano, la storia della Riforma e della Controriforma e, negli ultimi anni, la letteratura italiana.
Dal 1940 l'Angelica è sede dell'Accademia letteraria dell'Arcadia, di cui conserva, tra l'altro, il patrimonio librario (circa 4000 pezzi). Dal 1975 dipende dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Nello stesso anno fu acquisita la collezione libraria del critico letterario Arnaldo Bocelli.