#172 - 12 novembre 2016
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di DOMENICA 31 AGOSTO quando lascerà  il posto al numero 366. - BUONE VACANZE A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Editoriale

Emozioni

di Dante Fasciolo

Non ci sono più emozioni da vivere
in questo nostro tumultuoso e rocambolesco mondo.
Sono rimaste flebili passioni
e tanto sgomento, tanta indifferenza, tanta rabbia.
Il cinismo gioca ancora la sua partita
dentro le istituzioni nazionali ed internazionali,
tra i labirinti economici, i potentati e le lobby,
e la residua politica lo ha iniettato anche nei nostri cuori.

Non ci sono più emozioni da vivere
in questo tumultuoso e rocambolesco mondo.
Si vive alla giornata, sul filo delle ventiquattr’ore,
ogni pensiero sembra essere avvolto
in una coltre impenetrabile e indecifrabile
capace di assorbire desideri e aspettative
o di respingere senza dare spiegazione
ogni pur legittima speranza.

Non ci sono più emozioni da vivere
in questo tumultuoso e rocambolesco mondo.
L’abitudine e l' assuefazione
galleggiano di fronte agli avvenimenti:
ci sono guerre, si! ma lontane…
uomini in fuga, si! Sempre più vicini
sempre più presenti sulle nostre città,
ma si ignora la loro martoriata storia presente e passata.

C’è fame e disperazione in ogni angolo del mondo
anche ai margini delle nazioni e delle città
ove albergano gli uomini burattinai
che guidano con sarcasmo una società allo sbando.
Abbiamo avuto un sogno non molto tempo addietro,
fiorito tra le macerie di rapaci progetti,
ha un nome: Europa, entità geografica, si!,
ma soprattutto idealizzata come entità politica, etica, umana.

Il nostro risveglio annuncia stagioni grigie,
si negano le ragioni alle quali occorre dare seguito;
sgomento, indifferenza, egemonie e rabbia
è il tenace tessuto da squarciare con determinazione.
Europa: ridacci intero il sogno spezzato,
ne abbiamo bisogno per noi e per esempio al mondo,
ridacci sane passioni e ancora un’emozione da vivere.

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