Fondazione Ferrero - Alba (CN)
Il futurismo di Giacomo Balla
Di Roberto Bonsi
La “Fondazione Ferrero”, “braccio” dello stabilimento di quel … meraviglioso mondo del cioccolato che si trova ad Alba in provincia di Cuneo, in Piemonte; rende un suo doveroso omaggio a Giacomo Balla, pittore, scultore, scenografo (Torino 1871 – Roma 1958): una figura straordinaria di artista di avanguardia e fondamentale “trait-d’union” tra l’arte italiana e, per l’appunto, le avanguardie storiche; tutto questo con una mostra che gode già di ampia risonanza internazionale, intitolata: “Futurballa", realizzata dalla storica dell’arte Ester Coen, tra i massimi esperti del Futurismo e della Metafisica, docente ordinario di storia dell’arte contemporanea presso l’Università dell’Aquila.
Questa mostra risulta essere perfettamente In linea con la storia ultra ventennale delle esposizioni d’arte, legate allo sviluppo della cultura del territorio, ad opera della " Fondazione Ferrero", che per l'occasione si avvale della collaborazione scientifica del “GAM” di Torino e della Sovrintendenza delle Belle Arti della Regione Piemonte. Il progetto dedicato all’artista Giacomo Balla, è articolato in varie sezioni tematiche: il realismo sociale e la tecnica divisionista; le compenetrazioni iridescenti e gli studi sulla percezione della luce; l’analisi del movimento ed il futurismo. Inoltre, si avvale di svariate attività educative correlate.
Nelle opere che seguono il primo apprendistato torinese di Balla, lo sguardo penetra la realtà dolorosa e crudele delle classi ormai “border-line” della società di quel tempo. Un ampio numero di opere documenta questa fase tra la fine dell’ottocento ed i primi del novecento, durante la quale, in parallelo a temi tra la sofferenza e l’ alienazione, l’artista sviluppa un’altissima sensibilità tecnica, le cui origini affondano nel divisionismo strettamente piemontese. La pennellata ricca di filamenti luminosi, il forte contrasto tra chiari e scuri, la scelta di tagli prospettici audaci ed estremi, rappresenta per i futuri aderenti al “Manifesto del Futurismo”, un univoco modello da seguire appieno.
La rassegna di Alba mette in piena luce l’adesione alla poetica del Futurismo. Dal realismo dei primi dipinti si assiste alla trasposizione dei precedenti principi compositivi nella materia dinamica ed astratta delle compenetrazioni iridescenti a larghi tasselli cromatici e alla ricomposizione della nuova realtà in movimento nelle Linee di velocità in un progressivo avvicinamento ai segni matematici puri: verticale, diagonale, spirale... e così il linguaggio di Giacomo Balla scopre nuove categorie della rappresentazione nei suoi parametri primari e nell’amplificazione del fenomeno fisico, isolato, sezionato ed inquadrato in tutta la sua verità di materia vibratile.
Una sorta di visione capace di attingere alle massime profondità, ma di sfondare anche i limiti della cornice, in un gioco di rilancio verso la vita.
Le opere presenti sono di proprietà di alcune collezioni private e pubbliche italiane e straniere: capolavori straordinari, difficilmente concessi in prestito, e resteranno visibili fino al 27 febbraio prossimo.