#169 - 15 ottobre 2016
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero rimarrŕ  in rete fino alla mezzanotte del giorno di venerdi 31 maggio quando lascerŕ  il posto al numero 352 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč" (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) «La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti». Papa Francesco «Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo». Alberto degli Entusiasti "Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ , vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Editoriale

Una N una S

di Dante Fasciolo

Brexit, una parola, e il Regno Unito è fuori dall’Europa.
Tutto qua? tutto a posto?
Contenti i referendari del “fuori”,
affranti i sostenitori dell’”unità”.
Non si riesce a comprendere a pieno le conseguenze
sul piano giuridico, economico, politico…
C’è aria di entusiasmo, ma anche di pentimento
c’è la sterlina che perde valore
e trascina in basso l’immobiliare,
c’è un incremento nell’esportazione,
ma il Governo cade e avanza l’incognita del futuro.
Le Banche tremano, gli investitori prendono il largo,
i furbi del Regno e dell’Europa prosperano.

Nel bel mezzo di questo labirinto,
c’è chi esorcizza la drammaticità all’orizzonte
stilando piccole classifiche da medioevo
inserendo una N e una S nella
classificazione degli studenti e dei lavoratori italiani
che studiano e lavorano in Gran Bretagna.
N per napoletani, S per siciliani,
discriminazioni che solo politici malati di mente
possono credere siano processi intelligenti
e non conseguenze di un arretramento mentale, sociale, morale
che purtroppo alligna in tutti i paesi europei
in specie in quelli che hanno alle spalle
esperienze di vita sofferte e che oggi ai muri spinati
aggiungono muri di una vergogna
che nascondono tra le pieghe di una coscienza collettiva
incapace ormai di generare umanitĂ .

Visto l’errore, la Gran Bretagna corregge il tiro,
spiega l’accaduto come una normale vicenda informativa…
Hanno dimenticato di ammettere che gli italiani,
ovunque presenti nel mondo, si sono rivelati
tenaci e geniali lavoratori,
e gli studenti tra i piĂą bravi e proficui nel tempo,
in specie i Napoletani e i Siciliani.

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