#163 - 25 luglio 2016
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fotografia

Castello D’Albertis, Museo delle Culture del Mondo - Genova

Le repubbliche delle donne

Una fotografa laica nei monasteri del mondo

Nella mostra fotografica su Sebastiana Papa sono concentrati trenta anni di ricerca sulle monache di ogni culto a partire dagli anni ’70 fino al 2000, raccolti in uno splendido volume antologico dal titolo Le Repubbliche delle Donne, lavoro ancora inedito al momento della scomparsa della Papa nel 2002 e pubblicato dall’ICCD nel 2013 a seguito della donazione ricevuta dagli eredi dell’intero suo archivio fotografico nel 2006.

Le repubbliche delle donneLe repubbliche delle donne

La fotografa, attraverso le sue due macchine Leica, anch’esse in mostra, si è fatta testimone diretta della vita di diversi tra questi microcosmi. Si intrecciano reportage e approfondimento in un ideale caleidoscopio iconico, dai ritratti sempre diretti e profondi alla narrazione dei vari monasteri: dal Kalivani di Creta a quello estone di Putitsa Kuremae, l’ortodosso etiope, il copto egiziano, il buddista birmano o cinese, il cattolico di S.Maria di Rosano fino ai monasteri femminili del Tibet.

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Ci vuole discrezione assoluta per entrare nei conventi chiusi e una acutezza visiva fuori dal comune per documentare cosa succede dietro quelle porte inviolabili e aprirle al mondo.
L’autrice ha saputo indagare le ragioni di una scelta e cogliere con meravigliose immagini l’ansia di divino, l’inquieta ricerca di sé e della pace interiore, la riconciliazione con la vita e la natura attraverso la vita quotidiana, in una sorta di antropologia visuale comparata dei monasteri del mondo.

Le repubbliche delle donneLe repubbliche delle donne

La scelta laica di Sebastiana le ha fatto percorrere le vie del mondo da viaggiatrice e le vie della cultura da ricercatrice dei sentimenti e le ha permesso di non limitarsi al monachesimo cristiano. La ricerca compiuta con Le repubbliche delle Donne su tutte le religioni testimonia la ricchezza, le differenze e le similitudini su temi che sono i medesimi: ricerca del sé, meditazione, misticismo e ascetismo.

Le repubbliche delle donneLe repubbliche delle donne

La scelta estetica del b/n è il sigillo d’autore sui lavori di Sebastiana Papa, un’autrice schiva e fuori dagli schemi, che con precise prese di posizione anche dal punto di vista tecnico vuole dichiarare il rispetto assoluto per ciò che sta fotografando, cercando di interferire il minimo sulle scene che ha inseguito in tutte le latitudini del mondo alla ricerca dell’assoluto.
Le opere esposte provengono dal fondo Sebastiana Papa conservato presso l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, MiBACT.

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L’esposizione, realizzata in collaborazione con il Comune di Genova Settore Musei e l’Associazione Bauhaus, è composta da circa 50 stampe b/n ai sali d’argento su carta baritata, formato 50x70cm. Si tratta sia di stampe odierne delle fotografie presenti nel libro, sia di prove d'autore rinvenute in archivio, oltre ad alcune stampe di grande formato già a suo tempo selezionate dalla stessa Papa per la mostra Il Femminile di Dio (dalla pubblicazione omonima del 1995). Ora, per iniziativa del fotografo Massimiliano Verdino, che ebbe la fortuna di frequentare Sebastiana Papa per diversi anni e di lavorare al suo fianco, la mostra viene ospitata a Castello d'Albertis Museo delle Culture di Genova, con la curatela congiunta dell’ICCD e dell'associazione Bauhaus.

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     info    www.castellodalbertis.museidigenova.it     www.iccd.beniculturali.it
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