Avvalendosi di tecniche proprie di tutte le arti
Espressioni di grande valore creativo
Sinestetica di Giuseppe Cocco
L'esperienza di foto-acquarello
di Carlo Marraffa
Fotografia è scrivere con la luce, e scrivere permette di narrare la realtà filtrata attraverso la sensibilità informata dalla cultura dell'artista. Testimone oculare, Giuseppe Cocco osserva, contempla, medita, sceglie, estrapola,si sofferma, racconta ciò che più lo colpisce, coinvolge, emoziona.
Architetture, luoghi, paesaggi sensibili urbani naturali rurali antropizzati, agricoltura; gli parlano, si mettono in posa, attraggono la sua attenzione, perché possa raccontarli assieme agli esseri viventi e vitali, persone ed animali, attraverso particolari, scorci, primi piani e piani lunghi.
Informato ed interessato a tutte le arti, il suo stile narrativo, ha sempre ricercato il miglior modo di restituire in maniera sinestetica, le suggestioni e le emozioni provocate dalla bellezza e dai suoi soggetti. Amante dell’arte pittorica e fotografica, oggi, grazie ai mezzi di elaborazione e manipolazione offerti dalle nuove tecnologie digitali, Visual Digital Artist 2.0 Italia Storyteller, con 5 sensi + cuore e mente, macchina fotografica al collo, computer online, Cocco narra con la fotografia prima, e con l'arte foto-grafica pittorica digitale poi, bellezza, identità materiali e immateriali, atmosfere, dell'Italia minore con la M maiuscola, grande giardino emozionale diffuso; poi lo diffonde sul suo sito, i social network (Twitter, Facebook, Google+, Pinterest) e attraverso mostre sui luoghi rappresentati.
Pur nella capacità di restituire i particolari, propria della fotografia, nel suo procedere artistico, parte dallo scatto fotografico emozionale, tornando alla tecnica impressionista per cogliere en plein air, non tanto i particolari, quanto impressioni ed emozioni date da forme, volumi, luci, ombre, contrasti, colori e sfumature creati dalla luce naturale, e restituiti attraverso pennellate elettroniche.
Appassionato del paesaggio urbano e naturale italiano, del mondo rurale, nel solco dell'arte italiana, si ispira alla pittura dei macchiaioli, di Segantini, Canaletto, Boldini, Bellotto, Guardi.
Così, come agli inizi l'arte ha inseguito la fotografia, oggi, nell'epoca dell'overdose di immagini senza qualità , la sua intenzione è distinguersi dalla massa, riutilizzando e trasformando l'impressionismo fotografico in pittorico.
La Fotografia è una tecnica grafica a stampa che nel 1839 sostituì la litografa per le illustrazioni utilizzate nei giornali e, al contempo, ispirò i pittori impressionisti nella tecnica en plein air attenta a cogliere scene di luce e colore.
Pertanto, con la ritrovata tecnica pittorica, Cocco racconta luci e colori, ora più scuri ora più chiari e delicati, che regolo in base alla scelta delle opzioni e dei parametri offerti dai software scelti per l’elaborazione delle fotografie. In assenza di segni e confini, segni e colori formano masse e volumi, onirici, sfumati ed evanescenti.
Analogamente alla maggiore o minore diluizione dei colori in acqua, l’acquerello digitale, al fine di restituire interpretare creare ciò che si sente ed intuisce, estrapola e restituisce le armonie e i contrappunti dei colori e della luce che colpisce i soggetti che formano la scena; il progetto è analogo, fissare colori che diano forma al reale interpretato; la differenza è nel procedere: nell’uso dei pennelli imbevuti nei colori, si aggiungono via via colori sfumature trasparenze sulla carta, mentre nel digitale, i soggetti e la scena sono già contenuti dalla carta ed attraverso la tecnica del togliere e levare, vengono liberati dall’eccesso d’informazioni, apparendo dal bianco del fondo, come appariva l’immagine latente durante lo sviluppo in camera oscura.
Giuseppe Cocco ama il realismo figurativo, un'arte pacata, non strillata, non rivoluzionaria, nel senso richiesto all’arte contemporanea, sempre alla ricerca del prodotto artistico strano, nuovo, innovativo.