#157 - 9 maggio 2016
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterŕ  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerŕ  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Poesia

Collegamento con l'articolo nella rubrica Arte
Mostra-concorso eco del "Laudati Si'" di Papa Francesco

Galleria Ucai - La Pigna - Roma

Poesie da Movimento Azzurro-Arte

Senza memoria - di Isolina Mariotti
La danza delle alici - di Mariolina Pentangelo
In principio - di Silvia Polizzi
Perduto - di Teresa Pontillo
Scarpette rosse - di Adalgisa Santucci

Senza Memoria
di
Isolina Mariotti

Dall’antica Lemuria, Terra, per eoni hai cullato
una inconscia umanitĂ .
Ora, in lunghe ere, maturi,
su te stanno i tuoi figli,
senza memoria.
E calpestano, e distruggono.
Persi in ricerche affannose,
tendono, poi, a pianeti
che ancora devasteranno.
Vanamente però, cerchi, uomo,
ogni cosa è già in te.
Ma tu non vedi, non senti,
non sai di esistere e cadi.
E’ davvero questo che volevi per te?
E tutto il verde dei boschi, la luce, l’azzurro dell’acqua,
la struggente bellezza del mondo, dove saranno domani? E noi?
Qui, evanescenti.
Ma di ora, solo il ricordo resterĂ ,
negli antichi Musei.
Nel cielo lenti gabbiani gridano, rochi.
Testimoni impotenti.

°°°°°

La danza delle alici
di
Mariolina Pentangelo

Mare azzurro di Pioppi
Mai visto così abitato dal pesce azzurro,
. Re di questo mare.

Pesce sovrano, sono e alici,
dai mille colori brillanti.
Che meraviglia delle meraviglie!
. “CChe miracolo l’eddio”.

In una gioiosa mattinata settembrina
Guizzano dall’acqua con veemenza, di qua di là,
. le alici.

Volteggi e ghirigori fantastici,
inebriano la vista dei bimbi,genitori, amici, nonni,
il tutto in una scenografia fiabesca.

Mare azzurro, Bandiera Blu, sventola imperiosa.
Mare d’acqua cristallina,
Ă© qui che godi profumi di fiori, di oleandri, ginestra,
bucanville,
. e perché no!!...di cucina
. "cucina mediterranea”

°°°°°

In principio
di
Silvia Polizzi

Sempiterno Artista, Creatività indicibile, suprema…
tutto è vuoto, ma ecco la tua Voce e tutto esiste
il tuo muto sentire risuona
e l’opera delle tue dita ami, contempli e doni…

E noi? Carnefici o custodi?
Dov’è quel silenzioso amore che il deserto fa fiorire?
Guerre, odio e contese squarciano il creato…
quanti Eden abbiamo sprezzato… perduto!

Ma Tu Misericordioso e fedele come allora
i deserti nostri irrighi con il sangue tuo…
e il frutto attendi, TrinitĂ  paziente
delle piaghe tue gloriose!

E si concluda il ciclo del tempo, come in principio
in cieli nuovi e nuova terra, in armonia e pienezza…
pascolerà il leone insieme con l’agnello
e tutto e tutti rivivremo, nell’Eterno Amore.

°°°°°

Perduto
di
Teresa Pontillo

Venne il tempo,
e tu, essere senza volto.
Ti avvolgesti nel buio.
Nessuna luce osò toccarti,
mentre in preda al delirio
punivi le carni, carni ignote,
l’amore toccò la tua fede sopita
ma lo stesso, allo spuntar del sole,
smarristi il sentiero.

°°°°°

Scarpette rosse
di
Adalgisa Santucci

Occhi vitrei di coscienza malata, annebbiata, oscurata dal velo dell’odio
impotente al libero fluire di energica vita
…tu che vedi nel buio della notte più oscura la tua culla
…rassicurante dimora…
Tu che rifuggi il fragore dei lampi a mezzogiorno…
Uccidi la giuoia nel ventre di madre donaa, radice di te stesso
…troppe scarpe rosse adormano il mio abito…
Più in là oltre la vita il nulla rivendica il tuo volto…
Mio carnefice…da me stessa partorito
Ti ho nutrito con il mio latte svezzato con il mio sangue
Cullato sul mio seno incurante della serpe velenosa
annidata nelle profonditĂ  delle tue viscere
pronta a colpire la donnamadredea
…testimone del tramonto di una vita,
testimone di un’alba oscura
chiamata femminicidio
testimone del suo passaggio una piccola scarpetta rossa
abbandonata sul sentiero di una consapevolezza ancora lontana…

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