#157 - 9 maggio 2016
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterŕ in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerŕ il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore č giŕ  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore č la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererŕ  l'amore per il potere, sia avrŕ  la pace (J. Hendrix)
Racconto

Amato fratello

di Ruggero Scarponi

  • Comincio ad essere seriamente preoccupata, dottore. Sto diventando intollerante. Non riesco piĂą a sopportare mio fratello, mi irrita tutto quello che fa…Da un po’ di tempo è così. E sono preoccupata…Non capisco questo mio cambiamento d’umore.
    L’uomo l’ascoltò attento e con un gesto del braccio la invitò a sedersi.
  • La prego – disse, appena la donna si fu sistemata sulla sedia davanti alla sua scrivania – continui, l’ascolto.
  • Ecco, come le dicevo dottore, mi sento confusa. Provo una rabbia cieca contro mio fratello. Non sopporto piĂą nulla di lui e in particolare sono arrivata al punto di odiare, non solo quando si esercita al piano, ma persino lo strumento. A volte mi verrebbe di distruggerlo a colpi di martello… Ecco, ora, capisce perchĂ© sono preoccupata? Ho ancora abbastanza buon senso per capire che tutto questo è frutto di qualcosa che non va, dentro di me…Forse sono un po’ esaurita…Ma ho paura…Dottore…E sono venuta a cercare il suo aiuto…La prego.
  • Oh! Ma – rispose gioviale e rassicurante l’uomo – non c’è ragione di preoccuparsi. Ho compreso benissimo il problema e d’altronde non poteva descriverlo piĂą chiaramente. Non è niente di grave e con qualche pilloletta sistemiamo tutto. VedrĂ  che nel giro di un paio di giorni, tornerĂ  ad ascoltare con piacere la musica di suo fratello…Mi dica invece, ha problemi di appetito o a prendere sonno la sera?
  • Beh, di appetito, non direi…Ma…Per la veritĂ , qualche problema a prendere sonno, la sera, si, quello si…
  • Bene, come pensavo signorina. Ora le prescrivo qualche farmaco e vorrei, se non le dispiace, rivederla qui…Diciamo…Tra un mese…Va bene per lei?
  • Ci conti Dottore. Mi creda non vedo l’ora di risolvere. Sono così agitata…
  • Via, via. Le ho detto che mettiamo tutto a posto. Lei però sia brava e diligente. Segua la terapia e tutto si aggiusterĂ .
  • Grazie…Dottore, lei è così…rassicurante che…Grazie, grazie …Veramente.
  • Su, adesso da brava, e coraggio! Mi raccomando.
    La giovane donna prese congedo dal dottore. Passò alla farmacia a comprare i medicinali appena prescritti e subito dopo si diresse verso casa. Prima però pensò di fare la spesa. Aveva tante cose da comprare, le provviste per la settimana, e poi gli asciugamani per il bagno che da tempo aveva pensato di sostituire…
  • Anche stamattina, Fred – mormorò tra se, stringendo i pugni e con gli occhi fuori dalle orbite per la rabbia – me li ha lasciati, zuppi, in terra, dopo la doccia. Me lo fa apposta. Lo sa bene che non sopporto gli asciugami sul pavimento. Mi fanno schifo. Dovrò sostituirli. E sono quattro questa settimana! – Era fuori di se, quando entrò con la macchina, nel parcheggio del supermercato.
    Stava per scendere quando notò suo fratello Fred, nel bar a fianco del magazzino, in compagnia del Dottore.
  • Che ci fa quello lì con mio fratello? Strano. Voglio proprio vedere.
    Restò in auto in attesa che i due uomini uscissero dal bar. Il Dottore per essere arrivato prima di lei doveva essere uscito subito e…Ah, già, dimenticava di essersi fermata in farmacia. Ecco perché il dottore era arrivato prima.
    Si capiva che i due nel bar avevano molto da dirsi. Parlavano animatamente. Soprattutto suo fratello Fred che gesticolava ed era visibilmente agitato. Che avesse percepito il suo stato d’animo? Magari il dottore lo aveva informato? Forse, dopo la visita, aveva pensato di avvisarlo per qualche motivo. Questo poteva far pensare che allora il suo caso non era semplice come prospettato. E le medicine che le aveva prescritto? Avrebbe letto con attenzione il foglietto illustrativo. Può darsi che per non turbarla le avesse detto di non preoccuparsi e invece… Magari il suo era un caso grave…Addirittura gravissimo se aveva sentito l’esigenza di avvertire un famigliare…Ma perché qui in questo bar, vicino al supermercato? Fred sa bene che ci vengo a fare la spesa…Allora forse desiderava che lo vedessi?…Che avesse voluto inviarmi un messaggio? Fred era molto intelligente. Di certo aveva voluto farmi capire che era a conoscenza della storia... Parlando col dottore…Ma perché, satanasso, si era messo la giacca blu! Tutta spiegazzata, sa bene che non sopporto di vederlo andare in giro conciato così, sciatto…Fa tutto, tutto, per farmi dispetto…Non si può andare avanti così, checché ne pensi il dottore…Non è vita questa…Bisogna prendere provvedimenti. Al più presto…Prima che quello possa…Forse vuole farmi passare per pazza, farmi internare…Ecco perché si è incontrato col Dottore…E tutto quel gesticolare…Di sicuro il dottore, che mi ha visitata, deve essere contrario. Si intuiva dal suo atteggiamento distaccato. Ha capito che non sono io la pazza. Esaurita forse si, ma… lui insisteva…Ora lo vedo chiaramente. Stava cercando di convincere il dottore. Fred, era sempre stato molto bravo in questo. Riusciva sempre a convincere tutti, lui. Sapeva rigirare così bene le frittate… Che addirittura era capace di farsi passare per la vittima…Ma…Avrebbe fatto vedere lei, stavolta. Altro che medicine…Aveva in mente una certa medicina…
    Quando arrivò a casa non ebbe bisogno di aprire il portone d’ingresso con la chiave. Fu suo fratello Fred ad aprirle la porta.
  • Fred! – urlò per la sorpresa.
  • E allora? – rispose lui – Che c’è di strano, perchĂ© quest’urlo?
  • Ma…Non eri al bar del supermercato fino a poco fa…? – Chiese lei agitatissima.
  • Ma che dici? Sono stato a casa tutta la mattina. Domani avrò il concerto lo sai bene, debbo ancora studiare alcuni passaggi. E poi cosa sarei andato a fare lì…? Con tutto il lavoro che debbo sbrigare…Figurati! Ti sarai confusa con qualcun altro.
  • Confusa? Confusa? Ah! GiĂ  sicuro. Deve essere come dici tu Fred. Forse mi sarò sbagliata…Ho creduto di averti visto lì…Avevi il completo blu…
  • Il completo blu? Come facevo ad indossarlo? Deve ancora essere stirato. Anzi se me lo potessi preparare per domani…
  • Certo! Te lo stiro subito Fred. Così farai un figurone al concerto. Quando è ben stirato ti cade benissimo. Era disorientata. Era certa, certissima di aver visto Fred con il dottore, al bar. PerchĂ© le stava mentendo? Allora era proprio vero. Era un piano premeditato. Voleva di sicuro sbarazzarsi di lei. Farla passare per pazza per farla internare. Per quanto lei avesse cercato di nasconderlo, Fred che era molto sensibile, doveva aver colto la sua insofferenza. Se ne era allarmato. Forse aveva avuto paura ed era passato al contrattacco. E poi il vestito blu…Guarda un po’ qua! Ci sono! C’è una macchiolina scura sul bavero della giacca…E’ caffè! E poi diceva che non era vero…Altro che. Non mi sono sbagliata io. Era al bar col dottore. La prova è la macchiolina…Non credo che un abito appena lavato possa recare in bella evidenza una macchia di caffè. Questa è roba recente. Di stamattina. E poi, il furbo crede che io sia scema e non me ne accorga. Se l’abito deve essere stirato, perchĂ© si trova sulla stampella all’interno del suo armadio invece che nel guardaroba? Eh? PerchĂ©?
    La donna guardò con occhi cattivi in direzione dello studio dove si stava esercitando Fred.
  • Debbo fare tutto io in casa – Disse piena di risentimento – PerchĂ© non è capitato a me di saper suonare? E’ tutto contro di me. Non posso piĂą permetterlo. E dopo quello che faccio tutti i giorni, vorrebbe anche rinchiudermi in manicomio! Magari al mio posto, una volta che non ci fossi piĂą, potrebbe mettere una delle sue giovani allieve…Mentre io vengo reclusa…No…Non ho ancora letto il foglietto delle medicine…Vediamo cosa dice…Stati ansiosi, maniaco-depressivi, psicosi…E diceva che non c’era da preoccuparsi! Che bella faccia tosta dottore! E’ così che tratti i tuoi pazienti? Uno viene da te per farsi curare un po’ di esaurimento e tu lo fai passare per matto? Di certo si è messo d’accordo con mio fratello. Si sono parlati e hanno deciso: Mi vogliono far internare…Forse anche uccidere…Chi andrebbe a cercare una povera pazza. Magari, direbbero: si è buttata in un canale…Chi può prevedere cosa passa per la testa ad una pazza? Fred andò avanti ad esercitarsi tutto il giorno. Fece una breve pausa per il pranzo e poi si immerse per tutto il pomeriggio e la sera nei brani che avrebbe affrontato l’indomani nel concerto.
  • Ciao Fred, io esco, stasera – Gli disse lei affacciandosi discreta alla porta dello studio – ti ho lasciato un poco di cena in cucina. Buon lavoro, caro, non aspettarmi alzato, farò tardi.
  • Ciao – rispose Fred senza distogliere la testa dallo spartito – divertiti…Anche per me…Che sto qui al chiodo.
    Quella sera lei si incontrò col dottore. Gli aveva telefonato nel pomeriggio e l’aveva invitato ad uscire. Sapeva di non essergli indifferente e non era stato difficile indurlo all’appuntamento. L’uomo fu molto galante. La desiderava da tempo e non gli pareva vero che lei stessa si fosse proposta. Andarono in un ristorantino fuori città.
  • Sa dottore – iniziò lei quasi svagata – che stamattina l’ho vista di sfuggita assieme a mio fratello?
  • Davvero? E dove?
  • Al bar vicino al supermercato. Che ci facevate lì tutti e due?
    L’uomo sorrise divertito.
  • Stavate parlando di me, non è vero? Cosa dicevate?
    L’uomo glissò la domanda e a sua volta le chiese in maniera diretta:
  • ha seguito il mio consiglio? Ha cominciato a prendere le pillole che le ho prescritto?
    Allora lei decise di giocare sporco e si buttò in avanti.
  • Certo – mentì - Tu sai dottore – disse, poi, passando platealmente al tu – che farei tutto per te. E tu cosa faresti per me?
    L’uomo rise e la prese tra le braccia.
  • E cosa vorresti che facessi, per te, piccola incosciente?
  • Tutto.
  • Che significa? Cosa significa tutto per te.
  • Che devi dirmi la veritĂ . Eri tu con mio fratello stamattina al bar vicino al supermercato?
    L’uomo comprese che non sarebbe potuto sfuggirle.
  • PerchĂ© vuoi saperlo? E’ così importante?
  • E’ importante.
  • Si. Ero con tuo fratello.
  • E parlavate di me?
  • Si parlavamo di te.
  • E lui vuole farmi internare?
  • Si.
  • PerchĂ©? Cosa gli ho fatto?
  • Tu? Nulla. Semplicemente, tuo fratello è pazzo.
  • E tu dottore cosa intendi fare?
  • Non posso fare nulla io.
  • Ma come fai a dire che Fred è pazzo? Non potrei essere io la pazza?
  • Allora forse siete pazzi tutti e due.
  • Ti stai prendendo gioco di me, dottore? Forse sono pazza ma non stupida.
  • Al contrario. In questi casi la pazzia è molto lucida. Che Fred sia pazzo lo sospetto da tempo. Per quanto ti riguarda invece, sono certo di no. Potrei ragionevolmente definirti “al limite”, ma siamo in tempo per recuperare…Sempre che tu collabori.
  • Va bene, dottore, ma tu mi aiuterai a non farmi internare?
  • Non dire sciocchezze. Nessuno può farti internare. Non devi avere di queste paure.
  • Ti amo – disse lei buttandogli le braccia al collo – E mi fido di te – mentì ancora, mentre prendeva a baciarlo con passione.
  • Eppure dottore ho paura.- disse quasi tremante, avvinghiata all’uomo-
  • Non devi, ti ripeto che non devi.
  • Allora aiutami.
  • Lo sto facendo, mi pare.
  • Non abbastanza.
    L’uomo sentì correre un brivido lungo la schiena. Era stato imprudente da parte sua dare corda ad una malata di mente grave. Era una donna bellissima e non era facile sfuggire al suo fascino, ma ora aveva la sensazione di essere caduto nella rete. Sentiva che la sua volontà stava prendendo il sopravvento. Cercò disperatamente di dileguarsi dall’abbraccio stretto della donna. Ma lei aveva preso a lacrimare e gli si era addossata morbida e in cerca di protezione e incredibilmente languida. Non resistette e la baciò a lungo sulla bocca.
  • Che vuoi che faccia ?-
  • Cosa? – Chiese lei sorpresa come se la domanda non la riguardasse.
  • Che cosa posso fare per rassicurarti?
  • Oh! Sei tu il dottore. Fa quello che credi meglio… Per il bene di Fred intendo e… mio – aggiunse dopo una pausa.
  • Ma, Cosa mi farai fare?
  • Devi agire rapidamente dottore. Credo che Fred abbia dei progetti…
    Ora era certo che non sarebbe riuscito a resisterle. Avrebbe fatto qualsiasi cosa lei gli avesse chiesto. Era una strega, bellissima e perversa. Non poteva opporsi al suo volere. Era così dolce e sensuale! E in fin dei conti quel suo fratello era veramente pazzo. Lucido ma pazzo. Pericoloso…Forse.
  • Dottore – esclamò a un tratto lei ritraendosi – Non vorrai fargli del male? Non avrai pensato una cosa del genere spero?
    Lui si gettò con la testa sul suo grembo.
  • Chiedimi qualsiasi cosa! Farò tutto per te – Le disse quasi singhiozzando e abbracciandola stretta alla vita. Lei lo accarezzò teneramente passandogli le mani tra i capelli.
  • Caro, dolce, dottore – disse -
    E furono le ultime parole che lui udì.
    La lama del coltello lo trapassò e gli si conficcò nel cuore.
    Fred sollevò il dottore dal grembo di sua sorella.
  • Fred? – Chiese lei stupita – Tu, qui?
  • Avevo intuito da tempo che stava cercando di farci internare entrambi – disse lui –. Stasera vi ho seguito e…ho ascoltato. A te ha detto che il pazzo ero io, a me, invece, che eri tu… Non c’era piĂą tempo, dovevamo proprio fermarlo…
    Era molto intelligente Fred. Bisognava riconoscerlo. Aveva capito tutto. Ed era intervenuto al momento giusto. Amato fratello!
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