#143 - 14 dicembre 2015
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascerà il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Pagine Preziose

Vincitore del Premio Elsa Morante 2015

Il romanzo della Nazione

Maurizio Maggiani - Feltrinelli

C'era una volta il popolo.
C'era una volta il sogno di costruire - attraverso il popolo - una nazione.
C'erano le storie che facevano degli uomini, delle donne, delle famiglie, la premessa dell'essere popolo e poi nazione.

Maggiani rifà la storia della sua famiglia quando la sua famiglia comincia a morire. La madre, il padre, i legami di sangue, i legami di idee, la città, la memoria di quel venir meno "ad ogni usata amante compagnia" di persone che hanno lavorato per spingere avanti destini comuni, avventure comuni, speranze in comune.

Maggiani ci dice cos'è il romanzo di una nazione quando quel romanzo tramonta. Quando quella possibilità non si dà più. La chiusura di un mondo ne apre un altro di cui si sa ancora e soltanto che è il "sogno di una cosa". Che cosa si racconta, di fatto? Si racconta di una madre e di un padre che si spengono portando, prima nella smemoratezza e poi nella morte, un mondo di certezze molto concrete: la cura dell'orto, delle cose, della casa, dei rapporti parentali. Il figlio-narratore rammenta la fatica giusta (e ingiusta) di procurarsi il pane e di stare appresso a sogni accesi poco più in là, nella lotta politica, negli scioperi, nella piana assolata quando arriva la notizia della morte di Togliatti.

Si racconta, con un ginnico balzo indietro narrativo, della costruzione del porto di LaSpezia, il porto che, nella lungimiranza di Cavour, avrebbe dovuto essere il più attivo del Mediterraneo. Si racconta di altri fondatori di nazioni: di ebrei e di palestinesi. Si racconta di come si diventa grandi e di come si fondano speranze quando le speranze sono finite.

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