#143 - 14 dicembre 2015
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Cultura e Società

Ciclo dalle pagine del diario "Conoscenda" dell'Editrice Conoscenza,
interamente dedicato al 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri

Testi - vignetta di Staino - illustrazione di grandi artisti

Dante e la speranza

Dante pone nel De Monarchia la speranza con la fede e la carità, le tre virtù teologali. Ma poi nei suoi scritti, in particolare nella Commedia, insiste a tal punto sulla parola speranza da presentarla come una virtù umana di straordinaria utilità, quasi pratica.

Dante e la speranzaDante e la speranza

Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate è scritto sulla porta dell’Inferno. La perdita della speranza è dunque la più grave perdita umana. Il Poeta di fronte alle fiere è disperato solo quando perde la speranza de l'altezza, cioè di salire il colle della salvezza. Gli ignavi, i più disprezzabili della Commedia, non hanno nemmeno speranza di morte, mentre ai lussuriosi nulla speranza li conforta mai.

Dante e la speranzaDante e la speranza

Invece la speranza ha fior del verde, rende li soffriri men duri, è fontana vivace, è ripetuto nella Commedia.
Chissà se rende anche la vita meno dura, Dante non lo dice.

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