Ciclo dalle pagine del diario "Conoscenda" dell'Editrice Conoscenza,
interamente dedicato al 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri
Testi - vignetta di Staino - illustrazione di grandi artisti
Dante e la Bellezza
San Francesco con il Cantico delle creature esalta e magnifica le bellezze della natura e delle cose concrete del mondo, Dante rivolge invece l’attenzione alla bellezza della natura umana.
Qualche eccezione c’è quando descrive alcuni paesaggi con efficacia lirica:
L'alba vinceva l'ora mattutina
che fuggia innanzi, sì che di lontano
conobbi il tremolar de la marina - (Pur., I)
Ma si tratta di eccezioni, sono le persone a essere belle, e sono quelle che muovono grandi sentimenti. Dice Francesca:
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende,
prese costui de la bella persona - (Inf., V)
Sono gli occhi lieti che possono “ridere una bellezza”.
Dante si mostra sensibile alla bellezza, soprattutto a quella femminile, tanto che l’espressione donna bella è ripetuta più volte nella Commedia. Non solo, a “donna bella” anche Virgilio chiede di essere comandato:
donna mi chiamò beata e bella, tal che di comandare io la richiesi - (Inf. II)
E nel Convivio (I, 5), finalmente il Poeta spiega anche quando e come l’uomo è bello:
Pare l’uomo essere bello, quando le sue membra debitamente si rispondono; e dicemo bello lo canto, quando le voci di quello, secondo debito de l’arte, sono intra sé rispondenti. Dunque quello sermone è più bello, ne lo quale più debitamente si rispondono [le parole; e più debitamente si rispondono] in latino che in volgare, però che lo volgare seguita uso, e lo latino arte: onde concedesi esser più bello, più virtuoso e più nobile.