#139 - 9 novembre 2015
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fotografia

Rovereto

Donne in guerra

Il Torrione Malipiero del Castello di Rovereto ospita fino al 24 gennaio 2016 la mostra fotografica “Donne in guerra. Immagini dall’archivio fotografico del Museo Storico Italiano della Guerra”.

L'esposizione è composta da 16 scatti con al centro la figura femminile, tassello imprescindibile per comprendere la complessità della Prima guerra mondiale. La mostra è curata dal Museo della Guerra di Rovereto ed è sostenuta dalla Provincia autonoma di Trento.

Le donne furono mobilitate per ricoprire i posti di lavoro lasciati dagli uomini partiti per la guerra, sostenere il morale dei soldati, oltreché gestire l’economia familiare. Una parte di loro accettò la guerra come una calamità, un’altra animò le manifestazioni di protesta ma non mancò chi si schierò a sostegno delle ragioni del conflitto.

Donne in guerraDonne in guerraDonne in guerra

Quelle che vengono presentate sono fotografie di vita “mutilata” (mogli o madri senza il sostegno del marito, profughe, vedove) all’interno di lavori nuovi o antichi, a volte mentre svolgono professioni difficili ma socialmente riconosciute come, ad esempio, quella dell’infermiera. In questo contesto, gli uomini compaiono quasi sempre in divisa, le donne “inquadrate” in ruoli prima mai ricoperti, altrettanto decisivi per la sorte della guerra.

A cento anni da quegli eventi – commenta il direttore del Museo della Guerra Camillo Zadra – possiamo leggere nelle trasformazioni indotte dalla guerra una tappa del processo di emancipazione delle donne nella società italiana destinato a durare decenni e in queste foto un documento di quel percorso complesso e contrastato”.

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