#139 - 9 novembre 2015
AAAAA ATTENZIONE questo numero rester in rete fino alla mezzanotte del 30 ottobre quando lascer il posto al numero 357. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore gi in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore superer l'amore per il potere, sia avr la pace (J. Hendrix)
Arte

Galleria della Tartaruga - Roma

Mino Delle Site

di Luigi Capano

La recente mostra antologica dedicata a Mino Delle Site (1914-1996) nella Galleria della Tartaruga : una trentina di opere scandiscono il percorso di un artista, catturato negli anni trenta – ossia nella stagione della sua adolescenza – dal mondo immaginale del secondo futurismo, lumeggiato a grandi linee nel celebre Manifesto dell’Aeropittura pubblicato sulla Gazzetta del Popolo il 22 settembre 1929 a firma di Balla, Benedetta, Depero, Dottori, Fillia, Marinetti, Prampolini, Somenzi, Tato.
Aeropittura, ma anche aeroscultura, aeropoesia, aeromusica…un ricorrente elemento animico sembra innervare questa seconda fase dell’avventura futurista. Le forme materiche fluttuano, concrescono, si sfaldano in un’atmosfera fatta di colori in movimento. Si vorrebbe sospettare con azzardo che quelle da questa siano generate: Il vento della creazione soffia dove vuole.

Mino Delle SiteMino Delle SiteMino Delle Site

Prendiamo, ad esempio, Decollo del ’32 o Domani del ’65, due opere in mostra. L’appiglio al dato sensibile è minimo; non vi è alcuna certezza prospettica: qui l’artista è, kantianamente, creatore del proprio intimo universo. Ho il punto di vista di un uomo che cade dalla finestra, fa dire Ernst Junger al protagonista del suo romanzo “Le Api di Vetro”: mi sembra una sintesi efficace della sensibilità aeropittorica, alimentata, senza dubbio, dall’entusiasmo, coevo alle giocolerie futuriste, per le imprese aviatorie di certi assi del volo come Baracca, De Pinedo e Balbo. Ma anche dalla volontà di rendere aereo, mobile, vitale ogni elemento del creato e , in primis, della creazione artistica: non più dunque l’antico artificio prospettico che mirava, per quanto possibile, a oggettivare l’immagine; bensì una visione policentrica che intende costringere l’osservatore ad interagire caoticamente con l’oggetto.

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