#136 - 5 ottobre 2015
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Fumetto

Un fumetto di cui è raro trovare album e notizie

James Dyan

Creato sulle fisionomie dell'attore James Dean

di Giada Gentili

James Dyan è una serie di fumetti di formato a striscia, pubblicata nel 1960 dalla casa editrice Dardo.
Il personaggio che dava il titolo al giornalino - un cow boy i cui volto e nome evocavano l'attore James Dean morto pochi anni prima - era stato creato da Renzo Barbieri. La parte grafica era dovuta a Edgardo Dell'Acqua.

James DyanJames Dyan

La serie uscì in 42 numeri. È stata poi pubblicata dalla Editoriale Mercury in tiratura limitata (500 esemplari) in copia anastatica.
Riporto le notizie pari-pari da un portale. Ho trovato molto poco. Ma siccome è stato ricordato l'attore americano James Dean, proprio in questi giorni, in occasione di un suo anniversario, m'è parso bello ricordare ai lettori di questa rubrica che è esistito un fumetto ispirato all'attore-mito del cinema americano.

James DyanJames Dyan

Come si diventa un mito? Nel caso di Dean, morendo giovanissimo. Cosa sarebbe diventato a mezza età o in vecchiaia? Davanti agli occhi ho le immagini di Marlon Brando, ciccione ingrassato a perdita d'occhio. Forse non sarebbe accaduto lo stesso a Dean?
"Muore giovane colui che agli dei è caro", scrisse Pindaro. Così ci è caro ricordare il grande James con questo tributo fumettistico. Nel "Tempo Ritrovato" il Narratore Proust rivede i suoi amici della giovinezza, paurosamente invecchiati e traballanti, sbiadite fotocopie della giovinezza che fu. James Dean fece solo tre film ma per gli amanti del mitico cinema americano sono più che sufficienti (qui da noi non basta una vita, spesso, a far di attori e registi non dico un mito, ma neppure un pallido ricordo).

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