#132 - 22 giugno 2015
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Arte

Resterà aperta fino all'11 settembre prima di essere collocata
nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore di Ponte Taro vicino Parma

Galleria San Fedele - Milano

Via Crucis di Marcello Mondazzi

Mostra a cura di Andrea Dall'Asta sj e Nicoletta Cardano

Via Crucis di Marcello MondazziVia Crucis di Marcello Mondazzi

Nei testi biblici, la storia dell’uomo inizia con il racconto di un omicidio: Abele è assassinato dal proprio fratello Caino. È qui drammaticamente annunciato come il futuro dell’uomo sarà segnato dall'ineluttabilità della violenza, dalla tragica presenza di continui conflitti, di lotte fratricide. Di fatto, tutta la storia umana sarà costellata da racconti di genocidi, stermini, massacri.

Via Crucis di Marcello Mondazzi

Anche in questo tempo di Expo, durante questa internazionale kermesse sul cibo, pensiamo semplicemente a quanto sta oggi accadendo nel nostro mondo cosiddetto «civilizzato»: dalla guerra in Medio Oriente, alle inarrestabili stragi in Africa, alle migrazioni di popoli in fuga dalle loro terre, tutto parla di caos, di dolore, d’impossibilità di vivere nella pace.
Da dove nasce questo desiderio dell’uomo di sopprimere il proprio fratello, di volerlo dominare, schiacciare? Nel Nuovo Testamento, la morte di Cristo sulla Croce è ancora al centro della storia umana, come a ripetere l’assassinio di Abele.

Via Crucis di Marcello MondazziVia Crucis di Marcello Mondazzi

In un momento di così forti tensioni politiche, sociali e religiose, per la cui risoluzione non s’intravedono vie d’uscita, la Galleria San Fedele intende riflettere sull'insensatezza della violenza, attraverso la presentazione di un’intensa Via Crucis, realizzata dall'artista Marcello Mondazzi, realizzata come immagini tra scultura e pittura. Sono le 14 stazioni della via dolorosa che Cristo compie per essere crocifisso sul Golgota, alle porte di Gerusalemme, fuori dalla città santa.
È un percorso di dolore, ma al tempo stesso di speranza.
Nelle diverse tavole, il corpo di Cristo, raffigurato attraverso particolari, si presenta nella sua bellezza discreta, silenziosa, anche nei momenti di maggior dolore, come se nel Cristo della Passione, potessimo già riconoscere il Cristo della Gloria. Quell'uomo è stato tanto amato dal Padre, che non può conoscere la corruzione del sepolcro.

Via Crucis di Marcello MondazziVia Crucis di Marcello Mondazzi

È questo un invito rivolto a ciascun uomo, perché possa vivere nella fiducia nel Dio della vita, anche nelle situazioni più drammatiche e oscure. Anche in quelle di oggi… Particolarmente articolata è l’analisi delle singole stazioni, da interpretarsi come appunti, lacerti di quel viaggio di morte. L’intento non è semplicemente illustrativo o didascalico. Tutto è suggerito per frammenti, dettagli, come se le narrazioni dovessero essere ricostruite di volta in volta. Tutto è mostrato con profonda discrezione e anche i volti compaiono raramente. Quando questo accade, si tratta per lo più di autoritratti dell’artista: identificandosi nei diversi personaggi, l’autore sembra così farsi lui stesso protagonista di una Via Crucis intima, personale, da rivivere sulla propria pelle.

Via Crucis di Marcello MondazziVia Crucis di Marcello Mondazzi

Grande attenzione è data all'uso dei materiali: le potenzialità espressive dell’intero ciclo, infatti, risiedono nell'effetto della materia plastica - metacrilato - trasformata attraverso l’impiego di oli, petroli e fuoco. La materia, attraverso la combustione e la corrosione del fuoco, diventa lei stessa metafora di un mondo che compie una conversione, un sofferto passaggio, come se partecipasse a una passione, a un dolore. La luce occupa un ruolo fondamentale.
La Via Crucis sembra infatti “scritta” con una luce che, attraversando la corrosione della materia, trasforma le superfici opache in luoghi di silenzi, in forme che chiedono riscatto e liberazione.
L’opera è stata realizzata per la chiesa di San Giuseppe Lavoratore di Ponte Taro, nei pressi di Parma, e commissionata dalla famiglia Paladini, con la consulenza teologica di don Valerio Cagna.
Dopo la mostra, la Via Crucis sarà collocata in maniera permanente nella chiesa parmense.

Via Crucis di Marcello MondazziVia Crucis di Marcello Mondazzi

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