#131 - 15 giugno 2015
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di martedi 30 settembre quando lascerà  il posto al numero 368. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fumetto

A cavallo dell'ultima guerra

Romano il legionario

di Giada Gentili

Se l' autarchia privò gli italiani di una palestra di libera immaginazione come i comics americani degli anni Trenta (Flash Gordon, Cino e Franco, Jungle Jim e soci), è innegabile che abbia favorito lo crescita di una scuola italiana nel campo del fumetto d' avventura, grazie ad autori come Caprioli, Albertarelli, Giove Toppi e il futuro padre di Tex, Gian Luigi Bonelli. Fra tutti, però, chi più si identifica con quel periodo è Kurt Caesar, creatore di Romano il legionario Romano. Nessuno più del suo eroe è pronto a «credere, obbedire, combattere».

«Elettrizzato dalla dichiarazione di guerra, Romano, vecchio legionario di Spagna, decide di raggiungere la patria lontana e di combattere per la vittoria» recita una didascalia. Le strisce, tuttavia, sono di notevole fattura, tecnicamente sui livelli americani e Kurt Caesar fu autore di qualità come dimostra il suo ritorno al Vittorioso, con altri eroi, a guerra finita.

Romano il legionarioRomano il legionario

Nell' aprile 1938, il Congresso di Bologna per la letteratura giovanile presieduto da Tommaso Marinetti indicò i nuovi canoni del fumetto autarchico, che riflettevano le idee futuriste, esaltando «l' attivismo giocondo e festoso», «l' adorazione del nuovo», «l' istinto e la velocità del movimento». Caesar si rifece ai punti marinettiani (pensiamo al ruolo di aerei, sottomarini e carri armati, raffigurati nei minuti dettagli) più che alle direttive del Minculpop, varate da Dino Alfieri nel novembre ' 38, che esigevano una stampa giovanile tesa ad esaltare «la razza e l' eroismo militare italiani».
Del resto, Romano era nato sul Vittorioso, periodico dell' Azione cattolica, che proponeva uno stile di vita «lieto, leale, forte e coraggioso»: il «Legionario» doveva rispecchiarlo, tanto più che vide la luce dopo un incontro di Caesar con Luigi Gedda e il futuro papa Montini.
Anche se la Chiesa era vicina al fascismo, lodandone per esempio la politica coloniale, Romano doveva coniugare il patriottismo guerriero con i principi cattolici. Così, lo vediamo aiutare nemici in difficoltà o feriti, evitare la violenza gratuita e gli inutili spargimenti di sangue. Resta la retorica in sintonia con «l' esaltante poesia della guerra», suggerita dal canone Marinetti, che avrebbe dovuto ripugnare alle coscienze cattoliche. Ma la Chiesa pacifista ed ecumenica era di là da venire: e i committenti di Caesar avevano siglato i Patti Lateranensi per buona pace degli spiriti affranti.

Romano il legionarioRomano il legionarioRomano il legionario

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