Cresce il bisogno di sicurezza
Minigang
di Amanzio Possenti

Le minigang prosperano e preoccupano, la loro presenza nelle grandi e piccole città è in crescita, si parla di un + 30%, un dato eloquente in fase negativa.
Agiscono all’improvviso e nei modi peggiori, imitando gli adulti, diventano protagonisti malintenzionati di cruenti episodi di cronaca, allarmano per il loro comportamento irresponsabile.
E’ una situazione che va incancrenendosi e coinvolge preadolescenti, ragazzi e ragazze tra i 14 e 17 anni, che tendono agguati, rubano o rapinano cellulari, picchiano e spesso si atteggiano a presunti piccoli ’boss’, come ’padroni’ delle vite altrui, con temerarietà e voglia di protagonismo deteriore, soprattutto verso coetanei (magari i più indifesi, i disabili o anche contro persone adulte, suscitando paura in alcuni quartieri, una malavita che spinge ragazzi e adulti di sera a organizzarsi a detrimento altrui e il loro imperversare si fa pericoloso. Purtroppo la cronaca ha registrato l’uccisione (per altro con obiettivo sbagliato) di un quindicenne.
La malvivenza - non solo di giovanissimi, anche di adulti - è un aspetto che contrasta il valore della sicurezza e purtroppo, oltre a gravissimi atti di femminicidio - vede delinquenza e fragilità minorili agire nelle strade, protagonisti in negativo la droga e l’ alcol, tra regolamento di conti, aggressioni assurde o psichiatricamente indefinibili. La sicurezza è un bene indispensabile: i cittadini la richiedono come presenza ininterrotta nella quotidianità. Le forze di polizia sono molto e lodevolmente impegnate per mantenere il massimo di sicurezza.

Il rincorrersi di episodi di gratuita aggressività e violenza - sui metro, nelle vie e spiazzi antistanti le maggiori stazioni ferroviarie, nelle periferie come in zone centrali - comporta il crescere di un disagio che sgomenta le popolazioni, soprattutto se i gesti di malintenzionati colpiscono con crudeltà.
La quantità di sbandati con facilità a delinquere e l’abbondare del permissivismo e delle dipendenze interrogano la società ponendo domande su tanta inaccettabile violenza, dai preadolescenti in su. La mancanza di una sana e necessaria educazione al bene e al rispetto del prossimo, anzi alla fraternità, insieme ad una opportuna necessità di prevenzione è spesso all’origine di esperienze negative che, moltiplicandosi, ne aumentano la pericolosità.
