Lo specchio deformato dell' informazione
Talk show
di Amanzio Possenti

I talk show interessano e coinvolgono tanto più il pubblico mano mano la loro evoluzione genera nuovi richiami, che è poi quanto accade anche alla stampa cartacea nella scelta professionale quotidiana: se vi impera il gusto della novità, intento doveroso rispetto alla attualità, non sempre esso è sufficiente a calamitare l’informazione. Oltre al nuovo si avvertono altri bisogni, del Bello e del Buono, vecchi o antichi riferimenti insieme al Vero.

So e capisco che Bellezza, intesa in senso ampio e non circoscritta al consumismo di moda, Bontà valorizzata come criterio di vita nel rispetto dell’altro e Vero quale impegno di presenza umana equilibrata e necessaria al mantenimento dei rapporti sociali, non sono valori di facile realizzazione. Dunque, nessuna critica aprioristica, piuttosto il desiderio di sentirci, come fruitori, sintonizzati sulla realtà in tutte le sfaccettature non solo di contrapposizione, soprattutto quando la politica partitica è protagonista, bensì di dibattito creativo, così che la Notizia prevalga sulle passionalità di parte fra i partecipanti e diventi il motore del confronto pubblico.

Ne guadagnerebbe l’attenzione dello spettatore ove il dibattito fosse più comprensibile (troppo spesso le voci si sovrappongono a scapito dell’ascoltatore), fosse più motivato e aderente alle domande del moderatore (alle quali talvolta si sfugge portando il discorso altrove) e infine nella asprezza del confronto maturasse un’idea o opinione che aiuti chi ascolta a riposizionarsi sull’argomento, elaborando nel proprio intimo una ricerca di valida prospettiva.