1, 10, 100 scatti di fine estate, al ritmo del cuore.
Un soggetto senza fine
di Guido Alberto Rossi
Archiviamo l’estate 2025 con questa storia di una foto-vacanza particolare.
Ho sempre sostenuto che il fotografo più che un artista è un artigiano creativo e, come il bravo artigiano, ama il suo lavoro e ce la mette tutta per farlo bene e, a seconda della specialità, entra in gioco anche il cuore che muove il cervello e nel caso del fotografo, fa ballare l’occhio e muovere il dito che fa clic.
Fortunatamente nel 99% delle mie foto e dei miei reportage ho potuto farlo con tanto cuore, nel 1% rimanente (ritratti di VIP) non ci ho mai messo il cuore, ma solo la professionalità. Non era un tipo di fotografia che mi facesse vibrare il cuore, ma faceva molto bene al mio conto corrente. Alcuni miei colleghi s’innamorano di un soggetto e lo fotografano per tutta la vita, diventando i migliori artigiani del settore: vedi Carlo Borlenghi con le sue magnifiche foto di vela o Ercole Colombo con le sue spettacolari immagini di Formula Uno.
Mi sono innamorato di tanti soggetti e poi come nelle migliori soap opera messicane, il grande amore finiva.
Ho fotografato il motorsport a fasi alternate per circa 15 anni, poi improvvisamente un giorno ho detto basta.
Fu così anche per le foto di sci e di nautica, mentre non mi sono mai disinnamorato o stancato del reportage di viaggio e della foto aerea, perché i soggetti erano sempre diversi e quindi scattava il cocktail: curiosità, avventura, novità e cuore proprio come in un buon Gin Tonic.
C’è solo un’eccezione, un soggetto che non finisco mai di scoprire e fotografare. Parlo dell’Isola del Giglio, Laura me l’ha fatta scoprire 32 anni fa e da allora ci veniamo ogni volta che possiamo e ogni volta riesco a scattare qualcosa di nuovo. Vi domanderete come mai? è una piccola isola e bene o male sono quattro scogli. Beh, prima di tutto è piccola, ma bellissima e poi non sono quattro scogli ma milioni di scogli che sorridono e a seconda delle luci cambiano espressione.
Poi ci sono: barche, porticcioli, fari, case colorate, borghi, il palio marinaro e tanta gente simpatica, come vedete i soggetti non mancano e siccome li ho già fotografati, cerco sempre un angolo o una luce nuova e, fortunatamente, la trovo quasi sempre e se non la trovo quest’anno, la troverò l’anno prossimo.
Ovviamente il palio è una storia a sé, come tutte le competizioni sportive ha: gioia, fatica, sudore e tifoserie colorate, tutto molto fotogenico, inoltre qui le tifoserie sono tre, infatti, ognuno dei tre rioni: Chesa, Moletto, e Saraceno (ordine alfabetico) corrono con la propria barca e i propri atleti.
Oltre al palio di San Lorenzo (10 agosto), qualche giorno prima, si corre anche, il palio dei ragazzi (Minipalio)e delle ragazze (Palio femminile) e da quest’anno il palio dei pulcini. Ma il mio “lavoro” fotografico, non finisce qui, c’è anche tutta la parte di show biz: il Festival dei Cantanti Gigliesi, che quest’anno è arrivato alla undicesima edizione; vi partecipano tutti i gigliesi che hanno una bella voce, si allenano tutto l’inverno, per poi cantare la canzone scelta.
Questo Festival è organizzato da Rino e Stefania con lo scopo di raccogliere fondi, vendendo biglietti e calendari per l’AIRCS (associazione italiana ricerca colangite sclerosante primaria); c’è poi il teatro dell’isola, molti degli attori, sono anche i cantanti e devo coglierli con l’espressione migliore, combattendo con l’illuminazione del palco. Poi ci sono gli altri impegni dei commissionati fotografici, le varie attivate subacquee della UPT, l’associazione di Gianni e Claudia più tutti gli altri suoi volontari, che ogni anno fanno la pulizia dei fondali, il recupero delle reti abbandonate in fondo al mare e i corsi sub per ragazzi disabili.
I miei impegni in genere finiscono a metà settembre e iniziano a luglio, con il reportage per il compleanno di V, e di tutti i suoi amichetti, l’amico GP con famiglia, e altri vari ed eventuali. Ovviamente tutto questo lavoro è ben retribuito, con marmellate e conserve fatte in casa, cappuccini e brioche ma soprattutto con l’amicizia dei Gigliesi, che per me, vale più di tutti i bitcoin.