Don Mazzolari
di Amanzio Possenti
Essendo impegnato a preparare una conferenza su don Primo Mazzolari e don Andrea Spada nel rapporto fra il sacerdote di Bozzolo e L’Eco di Bergamo - con cui collaborò a lungo - mi è venuto in soccorso un libro prezioso, oggi introvabile: ’Primo Mazzolari -Obbedientissimo in Cristo.. - Lettere al Vescovo 1917-1959’, a cura di Lorenzo Bedeschi (San Paolo 1996). Mi è stato consegnato dal collega Paolo Belloni, che aveva personalmente conosciuto don Primo avendo fatto da ’autista’ più volte all’allora parroco di Arzago d’Adda, don Goi, che conosceva benissimo e frequentava don Mazzolari, consentendo così a Belloni di poterlo conoscere da vicino.
Scrivere oggi di don Primo è facile: i tempi sono cambiati nettamente, la Chiesa non è più quella preconciliare, la sua figura di ‘prete scomodo’ non è più considerata tale, la pastoralità è assai approfondita rispetto a quegli anni lontani: anni in cui don Andrea Spada, straordinario direttore per oltre 50 anni de ‘L’Eco di Bergamo’ - personaggio per me indimenticabile quanto forte nella contemporaneità - ‘osava’ pubblicare gli articoli di don Primo (così come molti anni dopo aprì la collaborazione a Padre David Maria Turoldo, sacerdote-poeta di assoluta fedeltà alla Chiesa e al Magistero quanto originale ed autonomo nel pensiero postconciliare).
Don Mazzolari, dalla sua parrocchia di Bozzolo (cremonese-mantovana) fu un esempio trainante di cristianesimo vivo, attento al prossimo per molti cattolici dell’epoca, grazie anche alla pubblicazione del suo periodico ‘Adesso’ , che resta preziosa testimonianza di un ‘pensiero’ e di una tipologia di azione nella realtà ecclesiale.
Scorrere le pagine di ’Obbedientissimo in Cristo...’ (che all’ epoca destò clamore: don Mazzolari rischiò, per le sue posizioni di quegli anni , di finire sotto i rigori del ’Sant’Ufficio con ‘accuse dottrinali’, ricorda nella prefazione Lorenzo Bedeschi, poi dissoltesi totalmente nel tempo ) significa ritrovarvi non solo un sacerdote fortemente credente, zelante e obbediente, soprattutto un gioioso innamorato di Cristo, del Vangelo e dell’umanità, scoprendovi anche le intuizioni felici di un cristianesimo aperto e in cammino e di una Chiesa in uscita, oggi illuminanti profili e percorsi di fede.