#124 - 23 marzo 2015
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di mercoledi 30 aprile quando lascerà il posto al n° 363 - BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi un po' di SATIRA - Nasciamo nudi, umidicci ed affamati. Poi le cose peggiorano - Chi non s ridere non è una persona seria (P. Caruso) - l'amore è la risposta ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande (W. Allen) - Ci sono persone che si sposano per un colpo di fulmine ed altre che rimangono single per un colpo di genio - Un giorno senza una risata è un giorno sprecato C. Chaplin) - "Il tempo aggiusta ogni cosa" Si sbrigasse non sono mica immortale! (F. Collettini) - Non muoverti, voglio dimenticarti proprio come sei (H. Youngman) - La differenza tra genialità  e stupidità è che la genialità  ha i suoi limiti (A. Einstein). -
Fumetto

"Gli italiani corrono sempre in aiuto del vincitore" (Ennio Flaiano)

Un simpatico ladro

Diabolik

di Giada Gentili

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Ho parecchi conoscenti e amici di mio padre che collezionano fumetti. "Diabolik", nelle collezioni, non manca mai. Chiedo notizie e leggo un pò di questi fumetti. Vien subito fuori che il tipo in questione è un ladro, un criminale, inseguito vanamente dalla polizia (Ispettore Ginko, francamente zuccheroso e antipatico).

DiabolikDiabolik

Diabolik la fa sempre franca e accanto a lui c'è una donna veramente affascinante, tale Eva Kant che si mangia in un boccone le presunte divette di oggi (molta carne e poco arrosto).
Il fumetto è troppo conosciuto perchè ne faccia una biografia e mi dilunghi sulle sue caratteristiche pirotecniche.
Quel che mi preme dire è il suo consenso. Strano modo di fare successo, vero? Stiamo sempre dalla parte della giustizia e nei libri (investigatori privati) e nei film, il nostro eroe è quello che rimette a posto le cose.

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Non sempre: prendete la grande Patricia Highsmith: lei stava sempre (o quasi) dalla parte del criminale (Tom Ripley ne è un condensato eccezionale). Patricia trovava che alla Natura non interessa granchè che il colpevole finisca col pagare le sue malefatte, le è completamente indifferente. Ovvio che quando la Highsmith dice "Natura" dice "Caso", "Fatalità".
Ora, non vorrei qui fare paragoni stravaganti ma prendete l'epigrafe di Flaiano. Diabolik è, dopotutto, un vincitore (sia pure nel male) e i suoi lettori mi confermano che il brivido di quella lettura stava appunto nel seguire l'eroe (nero) per vedere come sarebbe potuto sfuggire all'Ispettore Ginko (poveretto...).

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Strano paese il nostro: i "dittatori" (in senso stretto e in senso extra large) son sempre sostenuti dal popolo perchè, chissà perchè, l'italiano ama il duro, il forte, il deciso, il capobranco, colui il quale e per il quale è bene fare il tifo.
Il Male ha sempre un gran fascino e difatti a scuola si legge meglio l'Inferno che il Paradiso.
Diabolik ruba? Fa bene. Le istituzioni rubano? E noi evadiamo. I premier moderni golpizzano e azzerano le opposizioni? Fanno bene. Le vittime di Diabolik non ci fanno pena. Le vittime delle istituzioni neanche: sul carro del vincitore si sta più tranquilli.

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