#339 - 4 novembre 2023
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 10 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Teatro

Roma - Teatro Vascello

Trilogia del vento

La Classe – Una cosa enorme – Il grande vuoto

La trilogia del vento è un trittico in cui Fabiana Iacozzilli si interroga su tre tappe dell’esistenza umana: l’infanzia e il rapporto con i maestri che ci mostrano o ci impongono delle vie da percorrere; la maturità e il rapporto con la genitorialità e la cura e, infine, la vecchiaia in rapporto con il vuoto e il senso della memoria.

I punti di partenza sono stati da un lato - e per la prima volta - il dato biografico dell’autrice e dall’altro il lavoro di nutrimento della materia artistica, condotto attraverso le interviste a donne e uomini pronti a condividere una scheggia della propria vita.

Trilogia del ventoTrilogia del vento

La Classe dal 7 al 9 novembre, racconto-ocuppuppets con pupazzi e uomini. Un rito collettivo - in bilico tra La Classe morta di Tadeusz Kantor e I cannibali di George Tabori - in cui dei bimbi interpretati da pupazzi rileggono i ricordi di un’infanzia vissuta nella paura di buscarle.
Una storia che Fabiana Iacozzilli fa nascere dai ricordi degli anni trascorsi nella scuola elementare all’istituto “Suore di carità” e in particolare da quelli legati alla sua maestra, Suor Lidia.

Trilogia del ventoTrilogia del vento

Queste marionette, questi pezzi di legno, si muovono senza pathos su tavolacci che rimandano a banchi di scuola, ma anche a tavoli da macello o a tavoli operatori di qualche esperimento che fu. Tutto intorno, silenzio. Solo rumori di matite che scrivono e compagni che respirano. I genitori sono solamente disegnati su un cadavere di lavagna ma poi ben presto cancellati. Nel silenzio dei loro passi, questi corpicini di legno si muovono nel mondo terrorizzante di Suor Lidia, unica presenza in carne ed ossa che sfugge alla vista di pupazzi e spettatori. In questa ricerca di pezzi di memorie andate emerge il ricordo in cui Suor Lidia affida a Fabiana la regia di una piccola scena per una recita scolastica decidendo, forse, insieme a lei, la vocazione della sua alunna.

Trilogia del vento

Il grande vuoto dal 15 al 19 novembre ultimo capitolo del trittico sull’umana esistenza. Fabiana Iacozzilli si interroga sul vuoto e sul senso della memoria. Interpretato dai performer Ermanno De Biagi, Francesca Farcomeni, Piero Lanzellotti, Giusi Merli e Mona Abokhatwa è il tentativo di raccontare una grande storia d’amore: quella tra una madre, i suoi figli e un padre che muore, indagando l’ultimo pezzo di strada che una famiglia percorre prima di svanire nel vuoto e affidando alla tragedia forse più cupa del teatro shakespeariano, “Re Lear”, il compito di trasformare il dolore attraverso il gioco teatrale. A firmare il lavoro, anche le musiche originali Tommy Grieco, il suono di Hubert Westkemper, le scene di Paola Villani e il video di Lorenzo Letizia.

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