#332 - 10 giugno 2023
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Televisione

Televisore gioia e dolore

Zapping

Frammenti semiseri di cronaca televisiva

di Luigi Capano

Con il timido affacciarsi della stagione estiva riappare su RA1, quotidianamente, una delle nostre trasmissioni preferite, Techetechete’, un collage tematico di videoframmenti d’archivio che ripropone con levità e sapienza la lunga storia della televisione italiana.

ZappingZapping

Ha dato l’abbrivio il meritato omaggio ad uno dei pionieri del teleintrattenimento, il conduttore per antonomasia, il celeberrimo Pippo Baudo, per tanti decenni protagonista indiscusso del piccolo schermo. E’ stata l’occasione per ritrovare personaggi familiari che non sono più tra noi, come Raffaella Carrà, Delia Scala, Corrado ma anche altri che, per motivi anagrafici forse, si sono via via defilati, come Lorella Cuccarini e Marisa Laurito. Il tempo è un gran divoratore, ghiotto e impietoso…quanti volti si sono affacciati lungamente o per un istante, quanti si sono l’un l’altro avvicendati coltivando forse un’effimera speranza d’eternità, su quel luminoso telepalcoscenico a noi cosi illusoriamente vicino…

ZappingZapping

E poi ci accorgiamo, riandando al passato, che la TV odierna è invasa, colonizzata dai politici di ogni colore, presenzianti sempre e ovunque: il techetechete’ del futuro li vedrà protagonisti totali, alonati di quella prevedibile e maccheronica parlata gergale che li contraddistingue: “ Senza se e senza ma…e poi mi taccio….le do una notizia…si deve solo vergognare…”. Deo gratias, almeno la cacofonica “resilienza” è stata per il momento accantonata…

ZappingZapping

A Domenica in la schietta Mara Venier si rivolge alla madre del minus habens che ha ucciso la fidanzata incinta di sette mesi (Sgarbi dalla Palombelli ha usato, non a torto, il termine “bestia” ma noi ci stringiamo al più asettico latino per un antico sentimento di zoofilia) con queste parole: “Signora, lei ha fatto un’intervista dove dice «Perdonatemi, vi prego di perdonarmi perché mio figlio è un mostro». Sì signora, suo figlio è un mostro”. Apriti cielo! Nel web, sui social si è scatenato un putiferio, a tal punto che la conduttrice è stata costretta a tornare sull’argomento e a chiedere scusa. Che disastro epocale! Decenni di sociologismi spicci, di piagnistei quaresimali, di mantrici mea culpa sulle povere vittime della società che in fondo in fondo non hanno colpa se non di essere nati in questo sporco mondo, hanno prodotto- lo vediamo anche dinanzi a questo ennesimo crimine - un cataclisma etico senza precedenti. Tanto che da più parti perfino si solidarizza e ci si identifica più volentieri con il carnefice che con la vittima la quale – ce lo aspettiamo- verrà prestissimo dimenticata dalle cronache (a meno che non sia un ladro o un qualche genere di criminale, beninteso). E allora, Che fare? Direbbe Lenin buonanima. Non abbiamo, ovviamente, ricette per fronteggiare questioni così inveterate e complesse. Ma qualcosina ci va di dire. Tanto per cominciare occorrerebbe, a nostro avviso, arrendersi all’evidenza che gli uomini non sono uguali e che il progetto-uomo non sempre va a buon fine, come palesa il caso in questione, nonostante vetuste ideologie ottocentesche ancora in voga urlino il contrario. I problemi sociali (come la tragedia di cui si parla) non si risolvono sul piano sociale. E’ sempre soltanto dal pensiero che proviene ogni tabe sociale. Cercare di risolvere i malanni della società dando di piglio alle solite riforme, legislative o di altro genere, equivale a tentare di radersi la barba grattando lo specchio: il riflesso non è la faccia. Decenni di martellante propaganda ideologica hanno provocato la catastrofe morale che è sotto i nostro occhi e venirne fuori non sarà operazione facile.

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.