#326 - 18 marzo 2023
AAAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di VENERDI 15 DICEMBRE, quando lascerà  il posto al numero 342. - BUON LETTURA - Ora ecco per voi un po' di SATIRA: Il Paradiso lo preferisco per il clima, l'Inferno per la compagnia (M. Twain) - Quando le cose non funzionano in camera da letto, non funzionano neanche in soggiorno (W.H. Masters) - L'intelligente parla poco, l'ignorante parla a vanvera, il fesso parla sempre (A: De Curtis) - Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma tra le esperienze vuote è la migliore (W. Allen) - Per alcune cose ci vuole tanta pazienza, per tutte le altre c'è la gastrite (L. Limbus) - Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di un uomo, un giornalista (K. Kraus) - Le banche ti prestano denaro, se puoi dimostrare di non averne bisogno (B. Hope) -
Cinema

Parte la 32° edizione del Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina
Ѐ il film tunisino ‘Under the fig trees’ ad aprire, il Fescaaal 2023
la settimana dedicata alla cinematografia dei tre continenti.
Anche una sezione dedicata a registi italiani o di origine straniera.

Cinema Africano

Di Simona Cella

La 32° edizione del Festival del Cinema Africano d’Asia e America Latina (Fescaaal), dal 18 al 26 marzo in sala a Milano e in streaming su Mymovie, si svolgerà all’insegna del green e del ‘flower power’ e inaugurerà alla Fondazione Prada con il film Under the fig trees (Sotto gli alberi di fico) di Erige Sehiri.

Cinema Africano

Presentato alla Quinzaine des réalisateurs a Cannes e premiato con il Tanit d’argento alle Journées Cinématographiques de Carthage (Jcc) lo scorso novembre, il primo lungometraggio della regista è un raffinato e potente ritratto di un gruppo di raccoglitori di fichi in un frutteto nel nord-ovest della Tunisia. In una giornata di fine estate, tra flirt e chiacchiere emergono le dinamiche di potere, le prevaricazioni del lavoro stagionale e le contraddizioni della società tunisina.

Cinema Africano

Pochi ma buoni i film provenienti dall’Africa.
Harka di Lotfy Nathan è la dura storia di Ali, giovane tunisino che si guadagna da vivere vendendo benzina di contrabbando al mercato nero e che dopo la morte improvvisa del padre è costretto a occuparsi delle sorelle e del loro sfratto imminente. Presentato a Un certain regard di Cannes ha ricevuto il premio per la miglior interpretazione maschile.

Cinema Africano

Le spectre de Boko Haram (Lo spettro di Boko Haram) di Cyrielle Raingou, premiato con il Tiger Awards per il miglior documentario a Rotterdam, sceglie il punto di vista dei bambini per raccontare della minaccia di Boko Haram nel nord del Camerun, al confine con la Nigeria.
(Articolo pubblicato da "Nigrizia.it")

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