#324 - 18 febbraio 2023
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Fotografia

Le offerte choccanti di AI (artificial intelligence)

Fotografia: vittima designata

Intelligenza artificiale

di Guido Alberto Rossi

Già il nome del titolo mi fa paura e poi mi sono informato (anche se solo superficialmente) come questa stregoneria c’entri con la fotografia e sono rimasto abbastanza scioccato.
Un paio di settimane fa ho incontrato il mio amico Paolo Namias editore, direttore, giornalista e padre padrone di varie storiche testate, specializzate in fotografia e tutto quello che ci gira intorno, dai fotografi alle viti delle macchine fotografiche, passando ovviamente per gl’immortali filtri.

Intelligenza artificiale

Parlando del più e del meno mi chiede cosa ne penso dell’ AI (artificial intelligence), che poi tradotto in italiano per noi diventa IA, in campo fotografico. Immediatamente penso a quei fotografi poco dotati e che fanno brutte foto perché hanno un cervello semi artificiale, risposta sbagliata mi dice Paolo e mi suggerisce di andare a leggere il numero di www.Fotografia.it dove ci sono una serie di articoli in merito.

Intelligenza artificiale

Appena arrivo davanti al computer mi collego a Fotografia.it e leggo gli articoli di Enzo Dal Verme (https://www.enzodalverme.com/ ; twitter @enzodalverme ; Workshop Ritratto), che oltre ad essere un bravissimo fotografo è anche un’ottima penna (forse oggi tastiera) e sa tutto quello che c’è da sapere sulla AI nella fotografia.
Finito di leggere i suoi quattro articoli sento il forte bisogno di bere qualcosa oltre i 50° gradi e di sentire il papere di alcuni colleghi, quindi giro il tutto a destra e sinistra e poi iniziamo a telefonarci con il risultato che siamo tutti scioccati da quello che abbiamo appreso e decidiamo d’incontrarci prima o poi per parlarne, meglio se con una buona bottiglia a portata di mano, perché non si sa mai.

Intelligenza artificiale

Decido di scrivere un articolo, ma non so da che parte iniziare, già sono un pessimo bricoleur, e un totale incapace per tutto quello che sono APP, computer e affini, quindi la soluzione migliore per non scrivere asinate è telefonare a Enzo Dal Verme e chiedere aiuto. Prendo al volo il suo suggerimento: copia pure tutto quello che vuoi dai miei articoli….. detto e fatto e qui di seguito alcuni estratti dei suoi articoli:
“La tecnologia si evolve con una velocità esponenziale e fra non molto sarà facile ottenere ciò che adesso non dà ancora risultati soddisfacenti. Le implicazioni sono enormi. Il fatto che per realizzare fotografie non ci sia più necessariamente bisogno di un vero fotografo non è una novità (filtri, post-produzione…), ma ora stiamo parlando di fotografie senza soggetti e senza scatti: nessuna spesa di produzione, nessuna rogna di diritti di utilizzo con i modelli, nessuna ricerca preliminare. Solo un’immagine creata da una descrizione scritta. Però…le immagini non si creano proprio da sole. L’Intelligenza Artificiale ha bisogno di imparare come crearle analizzandone altre esistenti. E da dove vengono queste ultime?”
Vedendo le foto che Enzo ha realizzato e pubblicato rimango molto impressionato dal fatto che i ritratti delle persone in realtà sono di “non persone” ma degli Avatar inventati e realizzati dal malefico software di sana pianta e sono quindi utilizzabili commercialmente senza diritti e senza confini.

Intelligenza artificiale

Enzo- “In altre parole, queste persone non esistono. Sono Frankestein virtuali creati da macchine istruite con le foto pubblicate su Flickr con licenze CC.
I ritratti di persone che non esistono (ormai non più una novità) sono ottenuti utilizzando l’applicazione open-source StyleGAN, realizzato dal colosso Nvidia e, a seconda di diversi fattori, i risultati del generatore iperrealistico di facce possono cambiare molto.
Per farsene un’idea, basta visitare This Person Does Not Exist, il sito che crea nuove facce ogni volta che viene ricaricato.
Alcune sono praticamente impossibili da distinguere da una vera foto, altre hanno qualche problema di pelle, oppure alcuni dettagli innaturali specialmente in relazione alle orecchie, ai denti o allo sfondo.
Qualcosa di simile era stato proposto anche dal sito Generated Photos che un paio di anni fa aveva creato un certo scalpore annunciando la divulgazione online di 100mila facce generate dall’intelligenza artificiale utilizzabili gratuitamente da chiunque e per qualsiasi scopo (a patto che se ne indichi la fonte). Perché StyleGAN potesse realizzare i 100mila ritratti con una certa uniformità di stile, hanno scattato oltre 29mila fotografie in studio a 69 persone diverse utilizzando la stessa illuminazione.
Il risultato ha, in effetti, un impatto diverso rispetto alle immagini ottenute con le foto di Flikr. Questi ritratti per i quali non occorre una liberatoria firmata, non c’è copyright e non si temono controversie, smentite o richieste di rimozione delle foto, sembrano ideali per delle frodi. Lo avevano notato subito in tanti e sui social media sono abbondati i commenti del tipo: “ecco i prossimi vincitori della lotteria!”, oppure “giusto in tempo per creare dei profili finti per le elezioni”. Ma questa è ormai roba vecchia, risale alla fine del 2019.

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Come si sono evolute le cose?”
Ma le sorprese non finisco qui e continuando a leggere arriviamo al punto che temevo… che prima o poi le grandi agenzie “mangia fotografi” ci metteranno lo zampino e….. Enzo conferma:
“Il 25 ottobre 2022, l’agenzia di foto stock Shutterstock ha annunciato un accordo con OpenAI per offrire ai propri clienti la possibilità di generare istantaneamente immagini partendo da una descrizione scritta. OpenAI è la società che ha creato DALL-E 2, il nuovo sistema di Intelligenza Artificiale di cui si è parlato molto negli ultimi tempi proprio perché trasforma una frase in un’immagine.
Per i clienti di Shutterstock, in pratica, non si tratterà più di ricercare in una banca di immagini tra fotografie scattate da fotografi, ma di impostare le caratteristiche che si desiderano trovare nell’immagine che l’Intelligenza Artificiale genererà all’istante. Al momento della pubblicazione di questo articolo, c’è una lista d’attesa per accedere al servizio.

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Per generare nuove immagini, l’intelligenza artificiale ha bisogno di “imparare” acquisendo una grande quantità di dati, ovvero milioni di fotografie scattate da esseri umani. E qua torniamo alla domanda che avevamo lasciato in sospeso: da dove provengono le immagini date in pasto all’Intelligenza Artificiale? Nel caso di Shutterstock, si tratta del materiale dei fotografi che rappresentano.
Naturalmente, le preoccupazioni non sono poche: nonostante Shutterstock intenda riconoscere un compenso economico ai fotografi per avere permesso di istruire l’Intelligenza Artificiale, man mano che il mezzo si perfezionerà si teme che ci sarà sempre meno bisogno di contributi umani. Ho domandato ad un fotografo rappresentato da Shutterstock se si tratta di un compenso soddisfacente e sembra che, per il momento, i termini siano ancora un po’ vaghi.
Dopo Shutterstock, il 5 Dicembre anche Adobe Stock ha annunciato un reparto dedicato alle immagini create con AI (per il momento non permettono ai clienti di generarle da soli) e, probabilmente, altri seguiranno.”

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Io aggiungo sicuramente al 100%!
Qualche giorno dopo aver letto gli articoli di Enzo, mentre leggo il Corriere della Sera m’imbatto nella pagina pubblicitaria della società Casta Viva Group S.p.A e attirato dalla foto bizzarra e dal copy, leggo che è la prima foto generata da AI usata in pubblicità. Il che mi fa automaticamente pensare che da domani i clienti finali chiederanno alle loro agenzie pubblicitarie lo sconto, perché ormai si può fare a meno del fotografo e anche del copywriter visto che si possono fare anche i testi con AI.
Ormai sono lanciato nel futuro e voglio provare il giochino, chiedo a Enzo (ormai mio guru) che mi consiglia di andare in internet su questa pagina:
• pagina https://stablediffusionweb.com/
• scendere dove c'è il titolo Stable Diffusion Playground
• inserire delle descrizioni nella casella dove leggi "Enter your prompt"
• cliccare su "Generate Image" Qui dovete scrivere in inglese

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Parto in quarta e scrivo quelle che voglio veder realizzato, mi lancio, provo e rimango allibito, ho voluto vedere cosa mi tirava fuori di: Milano, New York, Roma, golf, veliero e un soldato in primo piano. Qualche secondo e zac escono dei sorprendenti risultati completamente inventati dal software. Decido di forzare la mano e gli chiedo Giglio Island Tuscany(mio luogo preferito al mondo) ed esce la foto inventata, fortunatamente è molto inventata e corrisponde sì e no ad un 20% della realtà, per adesso, domani chissà?

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