#308 - 4 giugno 2022
AAA ATTENZIONE - Questo numero rimarrà in rete fino alla mezzanotte del 19 aprile, quando lascerà il posto al numero 350. Ora MOTTI per TUTTI : - Finchè ti morde un lupo, pazienza; quel che secca è quando ti morde una pecora ( J.Joyce) - Lo sport è l'unica cosa intelligente che possano fare gli imbecilli (M.Maccari) - L'amore ti fa fare cose pazze, io per esempio mi sono sposato (B.Sorrel) - Anche i giorni peggiori hanno il loro lato positivo: finiscono! (J.Mc Henry) - Un uomo intelligente a volte è costretto a ubriacarsi per passare il tempo tra gli idioti (E.Hemingway) - Il giornalista è colui che sa distinguere il vero dal falso e pubblica il falso (M. Twain) -
Fotografia

Vietnam e Cambogia: vicende di mondi lontani

Meade River

Difficile dimenticare

di Guido Alberto Rossi

Non credo che i miei colleghi che fanno i fotografi di guerra, lo facciano solo per il guadagno, anzi sicuramente guadagnano molto meno di un bravo fotografo di matrimoni, che oltre a non rischiare nulla ha anche la possibilità di bere champagne e mangiare la torta nuziale.
Almeno tutti quelli che ho conosciuto, compreso il sottoscritto, l’hanno fatto e lo fanno perché hanno altre motivazioni: chi pensa che con il suo lavoro possa smuovere le coscienze dei leader, (mai successo) chi vuole provare l’emozione di un’esplosione da quasi vicino (emozione forte) e via dicendo.

Meade RiverMeade River

Personalmente ho fatto questo tipo di reportage, perché avevo bisogno d’avventura e negli anni 60 c’era il Vietnam e la Cambogia che riempievano molte pagine di tutti i giornali del mondo quindi, se volevi fare questo lavoro, era d’obbligo andarci anche perché se lavoravi bene salivi velocemente l’immaginaria scala dei bravi.
Oggi è uguale ma devi andare in Ucraina.

Meade River

Prima di partire per Saigon avevo parlato a lungo con il grande Gianfranco Moroldo, che era un grande in tutto, compreso dare giusti consigli ai giovani che volevano scimmiottarlo. Lui era già stato in Vietnam un paio di volte ed era sempre tornato a casa pieno di rullini che poi diventavano dei magnifici reportage per L’Europeo, indimenticabile quello dell’assedio di Khe Sanh dove i Marines hanno perso oltre 1.000 uomini e Gianfranco era riuscito a immortalare tutto, anche la paura sulla faccia dei ragazzi nelle trincee.

Meade River

Ovviamente il mio sogno era riuscire a fare qualcosa di simile e quindi dovevo darmi da fare come un matto, semplicemente dovevo solo andare dove poteva succedere qualcosa o stava succedendo qualcosa, qui devo dire che gli americani erano unici.
I vari addetti stampa delle varie armi (aviazione, esercito, marina e marines) svolgevano il loro compito esattamente come i loro colleghi delle agenzie pubblicitarie che, per far parlare del loro prodotto, si facevano in quattro per aiutarti.

Meade River

E fu così che dalla spiaggia della base dei Marines di Da Nang un mattino dei primi di dicembre del 1968, mi trovai con due giornalisti americani su un elicottero Chinook in volo per seguire l’operazione Meade River a circa 20 chilometri Sud di Da Nang, in una zona chiamata Dodge City, un nome un programma.

Meade RiverMeade River

Che non fosse un posto molto sicuro l’abbiamo capito dall’atterraggio che praticamente è durato come il cambio gomme della Ferrari.
Il nostro accompagnatore durante il volo ci aveva istruito sul da farsi: appena l’elicottero toccava terra, scendeva del tutto la rampa di poppa, noi quattro dovevamo slacciarci velocemente la cintura di sicurezza ed in coda agli altri marines che erano a bordo correre fuori velocemente e appena l’ultimo della fila, che era un grosso sergente e che forse aveva anche il compito di “sollecitarci” ad uscire in caso di ripensamenti era fuori, l’elicottero era già ripartito a tutto gas.

Meade River

Eravamo atterrati nei pressi di uno dei posti di comando avanzati, dove c’era una quantità di materiale e molti Marines dalla faccia esausta per la notte passata tra una bomba l’altra. Mentre i due giornalisti sono interessati ad intervistare un ufficiale a me interessa fare foto, mi affidano come un trovatello a due grossi ragazzi del Midwest del 2 battaglione della Prima Divisione U.S. Marines che mi portano in gita turistica nel perimetro ritenuto abbastanza sicuro.

Meade RiverMeade River

Qui i soggetti non mancano, tra marines che si danno da fare a bonificare l’area con esplosivi, diversi cadaveri di soldati Nord Vietnamiti e bodybags di Marines caduti, che però non scatto, non voglio sembrare irrispettoso e non so come la prenderebbero i compagni che stanno intorno. Per non smentire il nome di Dodge City, esce da non so dove un piccolo soldato NVA (Nord Vietnamese Army, soldati del Nord Vietnam), scalzo, mal ridotto e fuori di sé, che impugna una pistola Colt 45, presa chissà da chi e spara verso di noi, fortunatamente non colpisce nessuno.

Meade River

Quasi simultaneamente uno dei Marines che era nei pressi dei caduti, scatta verso di lui, lo disarma e lo controlla, in tempo record viene legato e bendato, sarà uno dei 123 soldati di Hanoi presi prigionieri nei 19 giorni che è durata l’operazione Meade River che in tutto è costata 108 Marines morti e poco più di mille morti tra NVA e Viet Cong della zona, senza contare i feriti delle tre parti.

Meade River

Nel tardo pomeriggio un altro elicottero arriva con altri Marines e altri materiali. Non spegne neanche i motori, noi corriamo a bordo portandoci il prigioniero a Da Nang. Sono al settimo cielo, ho scattato tutto quello che potevo, credo di essere salito di un paio di gradini nell’immaginaria scala dei bravi e non vedo l’ora di far giudicare le mie foto dal mitico Moro.
Tempo un mese dopo che i Marines hanno ripulito la zona e sono andati via, tutto è tornato come prima con gli NVA e Viet Cong, che sono tornati a Dodge City a fare le stesse cose che facevano tre mesi prima e io sono tornato a Milano con i miei rullini.

Meade River

AAAA ATTENZIONE - Cari lettori, questo giornale no-profit è realizzato da un gruppo di amici che volontariamente sentono la necessità di rendere noti i fatti, gli avvenimenti, le circostanze, i luoghi... riferiti alla natura e all'ambiente, alle arti, agli animali, alla solidarietà tra singoli e le comunità, a tutte le attualità... in specie quelle trascurate, sottovalutate o ignorate dalla grande stampa. Il giornale non contiene pubblicità e non riceve finanziamenti; nessuno dei collaboratori percepisce compensi per le prestazioni frutto di volontariato. Le opinioni espressi negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio (e di pensiero) lasciandoli responsabili dei loro scritti. Le foto utilizzate sono in parte tratte da FB o Internet ritenute libere; se portatrici di diritti saranno rimosse immediatamente su richiesta dell'autore.