#305 - 23 aprile 2022
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Il mito nell occhio

Testi di Giuseppe Rosato - Disegni di Lucio Trojano

di sorrisino

Nel tempo dei tempi, quando sul cielo e sulla terra, anzi sul Cielo e sulla Terra regnava Cronos, che vuol dire Tempo, il tempo con l'iniziale minuscola non esisteva: tutto era dunque spazio senza fine, sereno permanente, assoluta pace. Nessuno sapeva cosa mai fossero il prima e il dopo, né era in causa, come se non esistesse, la morte, che può venire solo dopo la vita.

E' questo l'incipit del racconto di Giuseppe Rosato, il quale sviluppa con intelligenza le vicende dell'uomo nel tempo, a cominciar dagli antichi miti...e io - che ho letto con attenzione e seguito con curiosità l'interpretazione che ne ha dato Lucio Trojano con i suoi disegni - ora posso permettermi di cogliere alcuni dei miti senza rispettare i tempi, o meglio il Tempo in cui furono collocati da menti del passato, parimenti argute ed ilari alle menti dei due amici della Mitica Lanciano.

Polifemo - le malelingue
Polifemo, accasciato sopra un monte,
piange come una fonte.
Che c’è? C’è che qualcuno
Gli ha insinuato ch’è figlio di Nettuno!

Il mito nell occhioIl mito nell occhio

Mercurio – la vanagloria
Giove guarda e riguarda, e non può che confermarsi nella prima impressione.
Chiama allora, indignato, Mercurio.
-Sicchè – gli dice a bruciapelo – ti sei fatto edificare un tempio più alto del mio!
-Io? Ma padre, io…io non ne so niente!
-Come, non ne sai niente! Se proprio tu sei stato l’artefice di tutto!
-Padre, ti assicuro che il mio tempio era come quello dei colleghi, anzi le sue colonne erano tra le più basse…
-Ah, si? Era! E poi?
-E poi, e poi… Non senti, che afa? Siamo a maggio, ma sembra già luglio!
-E con ciò?
-Col calore, vedi… lew colonne di Mercurio sono salite!

Il mito nell occhio

Amore e Psiche – l’incomunicabilità
Come non è tutt’oro quello che luce, così nonn erano tutte rose e fiori i rapporti all’interno di quella che pure era ritenuta la coppia ideale: Amore e Psiche.
Amore (furente) – Ma insomma, perchè ti comporti così? Si può sapere cos’è che ti piglia? Cosa diavolo ti dice, la testa? Psiche (a testa china) – Nessuno, nessuno dunque mi capisce… Nessuno sa leggermi dentro… neppure tu, Amore… (un sospiro) Ha da veni Freud!

Il mito nell occhio

Crepuscolo e fine degli Dei
L’Olimpo. Giove in trono, Ai suoi piedi il fido Mercurio.
Mercurio – Sommo padre, ambasciator non porta pene, ma devo comunicarti che la tua potenza traballa
Giove – Ma che ti frulla!
Mercurio – Dico sul serio, padre, il tuo trono vacilla!
Giove – Vediamo un po’, signor menagramo. Ho domato i giganti, ho scongiurato i completti interni di palazzo, ho abbattuto i titani. Chi può minacciare il mio alto imperio?
Mercurio – Un mortale, o Giove, un misero mortale…
Giove – Ah, ah, ah! Questa è buona! Un mortale! Ma io ora lo…Dove sta, dove sta, che mò lo fulmino seduta stante…
Mercurio – Qui sta il fatto, maestà: non servirebbe a nulla. Egli ha appunto inventato il parafulmine!

Teseo – la prolissità
Nel labirinto di Minosse. I sette giovinetti ateniesi, destinati ad essere mangiati dal Minotauro, avanzano in silenzio. Unica speranza è che Teseo uccida il mostro e che poi ritrovi la via per uscire dal labirinto, con l’aiuto del filo dipanato strada facendo da Arianna. Tutti tacciono, ma Teseo è loquacissimo.
Teseo – E quanto alla cosiddetta embrionale circonvoluzione teorica della prima lassa temporale che, ad onta di quel che i saggi pavoneggiandosi argomentano, non è che la logica deduzione di un indice di cui, a detta di certuni, sarebbe intuibile il coso… si, dicevo, l’affare… la questione…Appunto, come stavo dicendo, la logica…la cosa, là… Che dicevo?
I giovinetti – Ahinoi, siamo perduti! Teseo ha perso il filo!

Il mito nell occhioIl mito nell occhio

Minosse – il commercio delle idee
Nella reggia di Creta. Il re Minosse ha appena appreso che il segreto del labirinto è stato violato da Teseo. Gli è accanto il fedele Ministro. Minosse – E così. Eh? Il labirinto costruito dal sommo architetto Dedalo non è servito a niente. Ebbene io, caro il mio Ministro, ne farò costruire un altro, assolutamente inestricabile, dove non ci sarà mai verso, per nessuno di raccapezzarsi, di trovare il filo… Ministro – E chi ne sarò l’artefice, Maestà?
Minosse – Una equipe. Incaricherò i responsabili della politica economica italiana!

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