#298 - 1 gennaio 2022
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Fotografia

California : Santa Barbara Museum of Art

Mostra antologica fino al 31 marzo

Mitico Santi Visalli

di Guido Alberto Rossi

Lo scorso 19 dicembre si è inaugurata al Santa Barbara Museum of Art, (ovviamente di Santa Barbara, California, USA) e durerà fino al 13 marzo, la mostra fotografica dedicata alla mitica carriera di Santi Visalli.
Dico mitica perché pochi fotografi al mondo hanno scattato tanti personaggi importanti degli anni 70, 80 e 90 quanti ne ha scattati Santi, dal giorno che da Messina è sbarcato a New York.

Mitico Santi VisalliMitico Santi Visalli

Questa mostra lo ripaga anche dei sacrifici iniziali, quando per permettersi i rullini, faceva il cameriere. Ma la sua storia inizia quando frequentava la facoltà di economia alla New York University e qui conobbe una bella ragazza di nome Gayla che in seguito sposò e da cui ebbe due brillanti figli: Tony ed Ivan, (Gayla dopo tutti questi anni, lo sopporta ancora, tanto che il primo di gennaio festeggiano 61 di matrimonio).

La mamma di Gayla gli regalò una vecchia macchina fotografica, dal momento che aveva dovuto vendersi la sua Leica per poter campare nella Grande Mela. I suoi primi scatti finivano nelle agenzie, che a poco a poco gli commissionavano sempre più servizi fotografici che poi si tramutavano in dollari e così iniziò il decollo del suo lungo volo.

Mitico Santi VisalliMitico Santi Visalli

Io lo conobbi nel luglio del 1967, a Tel Aviv, in fila al ministero della difesa, per ottenere il pass stampa.
Ero una ragazzino che voleva fare delle foto alla guerra dei sei giorni, ma che arrivò tardi, che comunque voleva fotografare soldati e cannoni.
Avevo una lettera d’accredito di una agenzia farlocca e fu grazie a Santi che mi diedero il pass, dopo che convinse l’ufficiale addetto, che ero davvero un fotoreporter alle prime armi.

Mitico Santi Visalli

Persi tutti i contatti con Santi fino al 1976, quando ci ritrovammo al workshop della Nikon a Terrasini in Sicilia, come poche volte capita nella vita di una persona ci è sembrato di esserci visti l’ultima volta la sera prima, da lì la nostra amicizia ed i nostri contatti non si sono più interrotti.
Quando presi la rappresentanza della più importante agenzia di foto stock americana, la The Image Bank andavo abbastanza spesso a New York ed ero immancabilmente ospite a casa dei signori Visalli. Santi quando viveva a New York era anche l’uomo di riferimento per tutti i giornalisti e fotografi italiani che avevano bisogno di entrature o consigli, su Santi potevi sempre contare se avevi bisogno di fotografare qualcosa, conosceva tutti e bastava una sua telefonata per ottenere quello che ti serviva, inoltre conosceva i migliori bar e ristoranti dove non venivi scuoiato vivo.

Mitico Santi VisalliMitico Santi Visalli

Grazie a lui tra le tante persone che mi presentò ci sono due nomi di due grandi del nostro mestiere: Tony Vaccaro e Ruggero Orlando. Ma a parte il lavoro ci siamo anche molto divertiti andando a sciare e fare dei lunghi week end in Italia o in America, forse si è divertito poco quella volta che l’ho trascinato su un campo da golf, ma è acqua passata.

Da Santi ho imparato una cosa importantissima per un fotografo: essere sempre disponibile ad aiutare e dare buoni consigli ad un collega, specie se inesperto, come ha fatto nel 1967.

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