#295 - 13 novembre 2021
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Luoghi Emozione

Autunno

di Amanzio Possenti

L’autunno avanza imperioso e impietoso lasciando strascichi evidenti: laddove, sugli alberi o nei cespugli, era gioia di colori freschi e affascinanti nella pienezza della policromia, ora si nota il dominio incontrastato del giallo, segnale di una ex-fioritura che sta spegnendo i suoi brividi cromatici nell’estremo saluto della natura che ripiega.

Succede così quando arriva novembre, considerato il mese più buio e mesto, non solo nel calendario, soprattutto nel clima e nel grigiore delle brevi giornate di luce. Tutto sta cambiando, complice l’ora solare appena tornata sovrana che, ironia della sorte naturale, ci toglie le gioiose ore di sole per sostituirle con rari lampi di calore, pioggia a dirotto e cumuli di freddo balcanico.

AutunnoAutunno

È anche il momento delle nebbie, le prime e le più pesanti da sopportare: intabarrati nei cappotti e magari con l’aggiunta della sciarpa a salvaguardia della salute della gola troppo esposta, ci muoviamo con un po’ di incertezza tra vie annebbiate dove la realtà crepuscolare sembra inghiottirci.
Tant’è, la nebbia – in sé un misto fra poesia e ansia – sembra non esserci amica né ci mette di buon umore, ma, mentre ci interroga nell’intimo più di ogni altro evento meteorologico, ci dona speranza nella Luce prossima, fra prospettive nebulose ma anche attesa di chiarore.

Così accade lungo le vie della città, come in viale del Partigiano della mia Treviglio, effigiata con bravura e sensibilità di ricerca fotografica da Enrico Appiani e che appare arricchita da foglie ingiallite – e scivolose, a tappeto, sui marciapiedi – in una proustiana poesia. Se i colori cedono il passo ad una cromia unica e morente, la natura non ci lascia soli indirizzandoci a passi svelti verso tonalità a-coloristiche, ci ripropone un’antica domanda: assomigliamo o no a quelle piante dalle foglie ingiallite? Anche per noi arriva il momento della canizie, ma dentro arde la fiamma di un’anima che non muore.

Sì, è autunno per alberi e natura, ma per noi è un ulteriore dono di vita, una stagione-itinerario della nostra condivisione d’amore tra fratelli. Al di là delle nebbie.

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