Televisore gioia e dlolore
Zapping
Frammenti semiseri di cronaca televisiva
di Luigi Capano
Che fine hanno fatto i cartoni animati? Ve li ricordate? Braccio di Ferro, gli animali parlanti di Hanna e Barbera – lorso Yoghi, Braccobaldo, Magilla Gorilla, Tom e Jerry… - la serie Supergulp! Fumetti in Tv…lontane immagini infantili che riaffiorano…anche se eravamo bambini non dubitavamo che quei personaggi appartenessero ad un mondo diverso dal nostro, governato da altre leggi fisiche e morali, un mondo che però, in qualche modo, ci compenetrava e che sentivamo prossimo.
Non è un caso, forse, che il teosofo Walt Disney abbia dedicato la vita ad immaginare quel mondo…Oggi, invece, la separazione è netta, i cartoni animati sono scomparsi dalle grandi reti nazionali, bisogna andarseli a cercare su canali dedicati: Rai Yoyo, Rai Gulp e forse qualche altro.
In un celebre capriccio, il geniale Francisco Goya ha dipinto un uomo dormiente - il capo reclino sul tavolo da lavoro - attorno al quale si affollano immagini teriomorfiche vagamente minacciose: lo ha intitolato “El sueño de la razón produce monstruos”, un titolo fortunato, tra i più citati. Dove la ragione rappresenta la facoltà di discernimento, austera controparte della mente immaginativa, avida di sogni e di fiabe. Se questa non viene copiosamente nutrita, la ragione si mette a sognare….e sono incubi! Il nostro zapping ci riporta, con drastico viraggio, all’attualità della cronaca dei nostri giorni, piuttosto inquietante in verità.
Si ha come l’impressione che una parte di società viva come sospesa in una dimensione patologicamente sognante. C’è chi si trova immerso nell’incubo di ritrovarsi in una dittatura capeggiata da Mario Draghi, il quale tiene in scacco la popolazione a suon di green pass e di minacce di obbligo vaccinale, con la colpevole complicità del generale Figliolo. C’è chi è convinto che la seconda guerra mondiale sia appena terminata e si affanna, con una certa veemenza, nella caccia al pericoloso fascista, e ci vuol poco ad essere metaforicamente (per il momento) impallinati se non ci si affretta a far professione di antifascismo, la moda vintage del momento; e c’è chi avendo appreso il fascismo dal camerata Catenacci di Giorgio Bracardi ne assume il contegno sognandosi neofascista.
Raccogliamo una curiosa polemica: alle elezioni comunali appena trascorse, una giovane donna, pressoché sconosciuta, ha ottenuto a Roma una valanga di voti – si è detto con indignazione in uno dei tanti salotti televisivi – soltanto per il nome che porta: Rachele Mussolini. Non la conosciamo ma vogliamo veramente sperare che non sia questo il motivo del clamoroso successo. Perché se bastasse dire “Mussolini” per raccogliere carrettate di voti, verrebbe proprio da chiedersi se il progetto politico, figlio dell’antifascismo e della resistenza, e benedetto dalla costituzione, non sia da considerarsi disastrosamente fallito.