#288 - 19 giugno 2021
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cultura e Società

Politica!...come intenderla

oltre le convulsioni sociali,
oltre la conquista del potere

di Amanzio Possenti

Ci si interessa ancora di politica tra la gente comune? Tra il sì e il no, alla luce della condizione in cui essa si trova: in grosso travaglio di idee, di scelte e di prospettive.
Non tanto a causa della situazione anomala quanto necessaria – e di forte utilità pubblica – di un governo costituito e sostenuto da quasi tutti i partiti, tranne uno all’opposizione, ma soprattutto poiché il cittadino avverte come i partiti siano in crisi di idealità e di proposte, mentre non si intravvedono speranze di ritorno realistico ad una storia nuovamente costruttiva.
È una crisi che si tenta di nascondere o di limitare ma è presente nei danni dell’irresolutezza, nel tran tran quotidiano privo di colpi d’ala e nelle dichiarazioni fondate su una presunzione di fiducia popolare tutta da verificare.

Eppure l’opinione comune si aspetterebbe in un momento tanto delicato e critico – caratterizzato da bisogno estremo di riforme indispensabili e salutari, dalle attese del recovery plan e di una partecipazione viva dei cittadini nell’auspicato superamento del covid – che la Politica riprenda campo e si riproponga quale realtà di servizio. Certo non quella gridata, parolaia o solo conflittuale, bensì guidata dal buon senso e dalla sensibilità verso il bene comune.

Rieccoci ad un discorso ripetuto migliaia di volte: la ricerca di una Politica che, in primis, per l’ambito nazionale, non sia solo amministrazione (che pure è necessaria), ma impegno di idee verificabili, fattibili, sostanziali a sostegno dell’intera comunità, in modo provvido, costante, a ritrovarsi insieme fra norme e provvedimenti condivisi.

Se la Politica è un’alta forma di carità’e di servizio al prossimo – non una permanente battaglia fra parti e fazioni – essa diventa presenza necessaria alla e nella società, alla quale porta il carburante dell’attenzione fraterna e per la quale si dispone in armonia con la crescita dell’uomo e il rispetto dell’ambiente di vita organizzata.

La dottrina sociale della Chiesa, dalla Rerum Novarum in poi fino alle ultime encicliche ed esortazioni apostoliche di Francesco, è un continuo rinnovellare di analisi, osservazioni, stimoli, indicazioni, qualificazioni, fiduciose speranze, che poggiano sul Vangelo e sull’azione salvifica e che intendono la Politica quale spazio di vita comune al servizio dell’uomo al centro di un cammino destinato a creare pace ed armonia fra tutti i popoli e alloro interno. Evitando categoricamente supremazie aprioristiche che contrastano con la bellezza e la qualità dell’agire cristiano: per una Politica che, nel vigore della democrazia, aggreghi e faccia dell’amore la misura di ogni rapporto umano.

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