La Rete museale ruota intorno alla scoperta nel 1993 nella Grotta di Lamalunga di uno scheletro umano, che per caratteristiche morfologiche e paleogenetiche è risultato appartenere alla specie dell'Homo Neanderthalensis. La datazione ottenuta con il metodo Uranio Thorio colloca l'Uomo di Altamura in una fascia cronologica prossima ai 150.000 anni.
Altamura - (Bari - Puglia)
L'Uomo di Altamura
di Alessandro Gentili
La Rete museale ruota intorno alla scoperta nel 1993 nella Grotta di Lamalunga di uno scheletro umano, che per caratteristiche morfologiche e paleogenetiche è risultato appartenere alla specie dell' Homo Neanderthalensis. La datazione ottenuta con il metodo Uranio Thorio colloca l' Uomo di Altamura in una fascia cronologica prossima ai 150.000 anni.
La Rete museale è articolata su tre sedi, Centro Visite di Lamalunga, nei pressi della grotta omonima, Palazzo Baldassarre, nel centro cittadino, e Museo Nazionale Archeologico di Altamura - Polo Museale della Puglia, con la sezione dedicata al Paleolitico della Puglia.
Nell'ambito della Rete Museale, risalire ai tempi che videro la presenza nell'odierno territorio dell'Alta Murgia del genere Homo Neanderthalensis, con gli aspetti culturali propri del Paleolitico Medio, è uno degli obiettivi della nuova esposizione. Unica nel panorama regionale, la sezione dedicata al Paleolitico della Puglia, attraverso un viaggio nel tempo, propone al visitatore una panoramica delle trasformazioni ambientali, culturali e tecnologiche a partire da oltre un milione di anni fino allo sviluppo delle prime forme complesse di espressione simbolica e artistica del Paleolitico Superiore (20.000 anni fa).
Filmati e rilievi della grotta, uno spazio immersivo che ne ricostruisce le suggestioni interne, il rilievo del cranio dell'Uomo e la ricostruzione del modello che ne è derivata e, non ultimo, il modello iperrealistico completo dell'Uomo di Altamura dei paleoartisti olandesi Adrie e Alfons Kennis, costituiscono alcuni dei maggiori motivi di attrazione del Museo.
Il percorso espositivo segue l'evoluzione biologica dell'uomo, soffermandosi sui fattori geologici e climatici che sono all'origine del processo di ominazione, descrivendo tempi, luoghi, modalità , casualità dell'evoluzione, con l'ausilio di pannelli didattici e repliche dei reperti paleoantropologici più importanti.
Particolare rilevanza è riservata al fossile di Altamura, uno dei più interessanti reperti fossili neandertaliani, con la presentazione dei risultati degli studi interdisciplinari realizzati fino a questo momento. E' esposta in questa sede la riproduzione fisica in scala 1:1 della cosiddetta abside, la porzione della Grotta di Lamalunga che contiene lo scheletro neandertaliano.
All'interno del territorio del parco nazionale dell'Alta Murgia, a 3 km dall'abitato di Altamura, il Centro Visite di Lamalunga, gestito dal Comune di Altamura, sviluppa il discorso espositivo/didattico intorno al fenomeno del carsismo per approfondire la conoscenza dell'ambiente dell'Alta Murgia e della speleologia, per inquadrare e illustrare le tematiche e le attività che hanno condotto alla scoperta della grotta dove è conservato lo scheletro fossile. Una selezione di minerali e fossili illustra la storia della terra, con particolare riguardo per la geologia del territorio e si possono osservare da vicino le speciali attrezzature con cui gli esperti esplorano le cavità carsiche, traendo informazioni importanti per la conoscenza della natura. Il percorso di visita, che comprende l'utilizzo di sussidi audiovisivi, può essere integrato con specifiche attività didattiche, destinate soprattutto alle scuole. Partendo dal centro visite allestito presso la Masseria, sono possibili escursioni per raggiungere l'imbocco della Grotta dell'Uomo, la Grotta della Capra, il Pulo, il parco della Mena.
Puglia! Sede di faraonici matrimoni di ricchissimi dell'Oriente, di Albano e Romina, delle problematiche politiche relative al gasdotto, agli sbarchi dall'Albania, agli olivi colpiti da malattie infettivi, Padre Pio a San Giovanni Rotondo e San Michele Arcangelo, il Tavoliere, Brindisi come tappa finale della Via Appia che parte da Roma (la prima autostrada senza auto del mondo e della civiltà), il Gargano e la Punta di Leuca, Lino Banfi e Checco Zalone, Renzo Arbore, il barocco di Lecce e Domenico Modugno, per approdare, infine, a Taranto e all'ILVA, qui è l'approdo finale di questo scritto. Si è partiti da un Museo per giungere qui, dove finiscono le fiabe, dove la noce da schiacciare tra i denti non è d'oro ma un morso impossibile. Lavoro o salute? Lasciamoci così.