#277 - 7 gennaio 2021
AAAATTENZIONE - Cari amici lettori, questo numero rimarrà  in rete fino alla mezzanotte del 31 OTTOBRE quando lascerà  il posto al n. 369. BUONA LETTURA A TUTTI . Ora per voi : AMICI DEGLI ANIMALI - Vivisezione: Nessuno scopo è così alto da giustificare metodi così indegni (A. Einstein) - Grandezza morale e progresso di una nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali (Gandhi) - La compassione e l'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa avere (C. Darwin) - Fintanto che l'uomo continuerà a massacrare gli animali non conoscerà  ne salute, ne pace (Pitagora) - Tra tutti gli animali l'uomo è il più crudele. E' l'unico ad infliggere dolore per il piacere di farlo (M Twain) - A forza di sterminare animali si è capito che anche sopprimere uomini non richiedeva grande sforzo ( E.da Rotterdam) . -
Poesia

I poeti de "i grandi dialoghi nel web" Si confrontano con il tema della povertà

La casa del povero

Di Beppe Contini

Tutta l’attrezzatura della cucina
consisteva in sei posate scompagnate,
tre piatti sberciati in uno scaffaletto,
una pentola di terra cotta
per cuocervi ciò che si aveva,
magari il mazzamurru:
pane secco elemosinato in giro
o rubato ai cani dei ricchi,
diviso con il cane di casa,
un meticcio piccoletto
ma fedele e di compagnia,
acqua pura del pozzo,
pomidoro di stagione,
un cucchiaio d’olio e formaggio
solo nei giorni di festa.
Per bracere un vecchio lavamani
di ferro smaltato,
trovato in un letamaio,
per combustibile sterco di bovino,
raccolto e fatto seccare d’estate,
cosa preziosa conservata d’inverno sotto il letto.
Per mobili un tavolo zoppo,
quattro scranni sfondati ed un letto.
L’armadio era un regalo ma era vuoto,
non c’era niente da conservarvi.
I vestiti, estate e inverno,
erano sempre gli stessi.
Le scarpe zoccoletti per tutti
salvo che per il padrone di casa
perché lavorava in campagna.
La luce entrava dalla porta
fatta con quattro tavole
e qualche chiodo.
Di notte una candela di sego,
gialla come l’itterizia,
che affumicava tutto e tutti.

La capra era legata ai piedi del letto,
a fianco la stuoia per il babbo.

Un barattolo di conserva con la fune
per attingere l’acqua dal pozzo.
Nel cortiletto un fosso:
letamaio per tutta la famiglia.
Poveri ma onesti,
non avevano mai dato lavoro
né ai carabinieri né alla giustizia.
La pancia sempre semi vuota
ma in pace con il Babbo e con la Mamma.
Erano stimati da tutti,
non solo nel vicinato.
Erano contenti ed in armonia.
All’imbrunire, tutti assieme,
recitavano l’Ave Maria.
Cercavano l’indomani con la tranquillità
di chi non è debitore di nessuno.

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