#276 - 19 dicembre 2020
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Televisione

Televisore gioia e dolore

Zapping

Frammenti semiseri di cronaca televisiva

di Luigi Capano

Questo è un anno di necrologi inevitabili.
Dopo Maradona se ne va un altro grande, indimenticato calciatore, Paolo Rossi, ucciso da un tumore ai polmoni. Il mondiale dell’82 fa parte della memoria iconografica della nostra nazione. Quando Paolo Rossi, protagonista indiscusso, agile, guizzante, imprevedibile, ha trascinato l’Italia verso una vittoria insperata.
Ricordiamo la gente urlare dai balconi, riversarsi nelle strade, abbandonarsi al baccano e perdersi nella salutare, sfrenata, letificante narcosi della festa.

Va circolando da qualche tempo un bizzarro ossimoro: la fede nella scienza. Sarà a causa del persistente terrore pandemico; sarà per una sorta di misticismo di ritorno, reazione meccanica all’abuso di pensiero raziocinante di bassa lega; sarà, più semplicemente, per difetto di comprendonio o per gretta confusione concettuale, ma sempre più spesso ci capita, soprattutto spigolando nel web o tra i canali tv, di imbatterci in risibili confessioni di fede. “Ho fede nella scienza” , ha dichiarato l’impertinente giornalista Selvaggia Lucarelli (ma intellettualmente sprovveduta, almeno in questo caso) - ospite di Telethon, la maratona televisiva ideata alcuni decenni or sono dal comico Jerry Lewis per finanziare la ricerca sulla distrofia muscolare - ultima, in ordine di tempo, di una nutrita schiera di improvvisati fedeli. La scienza è ricerca – teorica o di laboratorio – che necessita, sì di un pizzico di fiducia nelle possibilità speculative del pensiero ma la fede attiene ad altri ambiti dell’esistenza. Chi ha fede nella scienza di sicuro non ha mai frequentato la scienza.

ZappingZapping

La censura ha colpito il programma di Rai2 Detto Fatto condotto dalla vispa - e poco fortunata - Bianca Guaccero. Per via di un cosiddetto tutorial proposto dalla ballerina ospite Emy Angelillo che ha spiegato al pubblico come fare la spesa al supermercato in modo sexy, ammiccante e seduttivo – vagamente autoironico, ci è parso - come se ci si trovasse sul palcoscenico del Bagaglino o qualcosa del genere. Il programma è stato sospeso per qualche settimana, è saltata qualche testa importante nella direzione del canale Rai inquisito, è ricomparsa infine la Guaccero, - fino all’ultimo, si è detto, a rischio licenziamentov- vestita di tutto punto come non si era mai vista – gonna lunga e camicia accollata - timorosa e circospetta come se temesse un’imboscata da un momento all’altro. Ci sorprende non poco - e ci lascia dubbiosi – questa ritrovata moralità, prossima al moralismo, della TV di stato che ci aveva abituati, ad ogni ora del giorno, ad un profluvio di cosce, inguainate in velatissimi collant, generosamente accavallate a beneficio del pubblico; a munifiche, giunoniche scollature da balie pentite; ad una protocollare expositio genitalium di soubrette e ballerine nei quotidiani spettacoli di intrattenimento.

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