#113 - 1 dicembre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero rester in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascer il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, pu durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni pi importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perch (Mark Twain) "L'istruzione l'arma pi potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perch i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civilt di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bens nella capacit di assistere, accogliere, curare i pi deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civilt di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosit, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Cinema

“Ogni maledetto Natale”

di Giada Gentili

Alessandro Cattelan: l’unico vero DILF italiano, ha scritto GQ, e senza ricorrere necessariamente a metafore sessuali possiamo elencare una serie di motivi per cui lo show man italiano sia tanto apprezzato da donne e uomini. Presentatore privo di orpelli che non ha bisogno di tirare fuori il violino per creare momenti emozionanti in televisione (anche perché per quelli ci pensa Fedez e la sua lacrimuccia facile) e decisamente non gli occorre il dizionario per dare il benvenuto agli ospiti stranieri che intervista. Dal 27 novembre abbiamo anche un altro motivo per amare Cattelan: è "diventato" un attore ed è il protagonista del nuovo film (anti)natalizio, “Ogni maledetto Natale”.Gli autori di “Boris”, che hanno firmato il film, durante la conferenza stampa di anteprima dell'opera hanno più volte ripetuto, e c’è da credergli, che il povero Alessandro ha sostenuto provini su provini per la parte, perché loro proprio non si capacitavano che un presentatore, un attore non professionista, recitasse nella pellicola. Ma ce l'ha fatta, la parte è diventata sua e nel grande schermo la sua figura ironica, da uomo comune, brillante ma capace, non si deforma, anzi ottiene i suoi buoni risultati.

“Ogni maledetto Natale”

“Ogni maledetto Natale” vede due famiglie, la paesana Colardo e l'aristocratica Marinelli, Montecchi e Capuleti nella loro versione più caricaturale e italianizzata, poste a confronto durante il momento dell’anno più detestato nel nostro paese: il Natale. Alessandra Mastronardi è Giulia Colardo, Alessandro Cattelan è Massimo Marinelli, colpo di fulmine tra i due e la scelta di trascorrere il 24 dicembre insieme; nella coppia tra l'altro a reggere più è indubbiamente lui, il non-attore. La Mastronardi rimane sempre in quell’impasse tra il personaggio televisivo e l’attrice agli esordi che non la rende affascinante, ne odiosa, ne simpatica.

“Ogni maledetto Natale”“Ogni maledetto Natale”

A dare carica al film è l’idea che i componenti delle due famiglie siano interpretati dagli stessi attori: mamma Colardo, la Mortisia della Tuscia, e Lady Marinelli sono Laura Morante, Francesco Pannofino è il signorotto padre di Cattelan ma anche il papà viterbese di Giulia, e così via passando per Corrado e Caterina Guzzanti, Valerio Mastrandrea, Marco Giallini. Nessun guizzo originale nella sceneggiatura, ma “Ogni maledetto Natale” è una commedia piacevole che si è infilata e ha cercato uno spazietto nel periodo dell’anno in cui escono più commedie italiane al cinema che numeri alla tombola. E il suo posto, a differenza di molti altri, se lo merita a sufficienza.

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