Tempi...moderni?
Incidenti
di Giuseppe Sanchioni
Ebbene sì, siccome la realtà supera sempre la fantasia, è successo anche questo.
All’edizione 2019 di Las Vegas del CES, la fiera della tecnologia di consumo tenutasi ai primi di gennaio, un’auto Tesla a guida autonoma ha investito un robot della Promobot che stava attraversando la strada.
Forse l’auto era distratta oppure ha pensato che il robot si fermasse e guardasse chi sopraggiungeva. D’altra parte anche il robot poteva essere distratto oppure ha pensato che siccome era sulle strisce l’auto si sarebbe fermata comunque.
Dopo un fatto del genere nascono alcune riflessioni. Prima di tutto una riflessione filosofica: se erano due intelligenze perché si sono scontrate?
Non potevano accordarsi?
Poi una riflessione economica: è singolare constatare che tutta questa intelligenza artificiale, su cui si investono miliardi di dollari ogni anno, si comporti esattamente come l’intelligenza naturale, il cui costo è molto minore, anzi quasi nullo visto che ognuno di noi ne nasce opportunamente, chi più chi meno, dotato.
Ogni persona-naturale che guida un’auto-non-autonoma avrebbe potuto mettere tranquillamente sotto gratis un pedone-naturale che attraversava la strada, semplicemente investire un pedone senza investire un dollaro in programmi, computer, hardware e software.
E che sarebbe successo se ci fosse stato anche un vigile-robot con la sua versione di intelligenza artificiale?
Avrebbe multato l’auto togliendole un po’ di megabyte di memoria?
Avrebbe fatto lo sgambetto al robot per fermarlo? Sarebbe stato messo sotto anche lui?
Nonostante lo scontro fra due intelligenze artificiali abbia prodotto gli stessi danni dello scontro di due intelligenze naturali, una certa differenza rispetto al caso umano esiste: la macchina-autonoma si è fermata (forse) per soccorrere la vittima-robot. E questa potrebbe essere l’unica cosa che giustifica i costi della ricerca che le case automobilistiche sopportano.
Qualcuno ha ipotizzato anche che il software della Tesla fosse di livello 4, cioè quello che richiede comunque un guidatore umano attento.
Chissà se anche il robot fosse di un qualche livello che richiedeva un badante umano. Saremmo in un caso di Intelligenza Artificiale Assistita Da Intelligenza Di Badante Naturale: roba da psichiatria cibernetica!
Certo non vorrei essere nel perito assicurativo che tratterà il CID (a questo punto rigorosamente in un file PDF su Web) ma, forse in America, già hanno previsto il Perito Artificiale per risolvere questi casi.
Comunque a Roma siamo molto più avanti perché i nostri guidatori già pensano di avere per le mani automobili di livello 5 o superiore, che sarebbe quello che dovrebbe consentire al guidatore (umano) di dormire profondamente. Infatti si vede quotidianamente gente che mangia, beve, fuma, litiga con la moglie, discute coi figli, ascolta la radio, gesticola col navigatore, manda SMS e telefona col cellulare. E la macchina va da sola…
Benvenuti nell’era dell’Intelligenza Artificiale. Non so se mi fiderei di viaggiare in un’auto che si guida da sola. Certo che se cercasse da sola anche il parcheggio…