#233 - 5 gennaio 2019
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Teatro

Roma - Teatro Vascello

Lunga giornata verso la notte

di Federica Fasciolo

Lunga giornata verso la notteLunga giornata verso la notte

Dopo aver messo in scena Zoo di vetro di Tennessee Wiiliams e Chi ha paura di Virginia Woolf? di Edward Albee, il regista Arturo Cirillo conclude la trilogia con la drammaturgia statunitense contemporanea, ideata e prodotta da Tieffe Teatro Milano, scegliendo Lunga giornata verso la notte del premio Pulitzer Eugene O'Neill.

Lunga giornata verso la notteLunga giornata verso la notte

Lunga giornata verso la notte, interpretato da Milvia Marigliano, Arturo Cirillo, nella doppia veste di attore e regista, Rosario Lisma e Riccardo Buffonini, si svolge nell'arco di un giorno lunghissimo, in cui i membri della famiglia Tyrone, disfatta da miserie fisiche e morali, si urlano in faccia l'uno contro l'altro la propria disperazione e la propria solitudine, annegando nel buio del dolore. Il padre James è un ex-attore ricco ma avaro che si rifugia nell'alcool, la madre Mary una donna rovinata dalle droghe e che ha paura della realtà, il figlio minore Edmund malato che presagisce la fine, il maggiore James Jr. un alcolista disadattato.

Lunga giornata verso la notteLunga giornata verso la notte

È sempre la famiglia quella che si mette in scena, come se il grande sogno americano non potesse se non partire da lì, dove tutto ha inizio e dove tutto a volte si conclude.
Una lunga notte, ancora in compagnia di un fiume di alcol, questa volta con in più anche il senso di una malattia, e la dipendenza da droghe.

Lunga giornata verso la notteLunga giornata verso la notte

Come nei due testi già portati in scena, anche qui ciò che m'interessa non è tanto uno spaccato americano, per di più in questo caso con personaggi d'origine irlandese, ma la forza dei dialoghi e la possibilità di costruire quattro grandi interpretazioni.
E se negli spettacoli precedenti avevo usato un impianto volutamente non naturalistico per uscire dal melò e da una certa convenzionalità, - scrive Arturo Cirillo - qui è il teatro nel suo chiaro essere ad apparirmi alla mente.
Il capofamiglia è un attore, dalla carriera incerta, il suo primogenito è stato un attore senza motivazioni, ma costretto a recitare dal padre, desideroso di vederlo in qualche modo sistemato.
Ma possiamo considerare attori tutti e quattro i protagonisti di questa lunga nottata, dove la nebbia è data dalla macchina del fumo, dove gli attori/personaggi escono e rientrano nel proprio camerino, come nella propria solitudine.

Lunga giornata verso la notteLunga giornata verso la notte

Il testo di O' Neill mi si è rivelato come un enorme celebrazione dell'immaginazione, dove i personaggi hanno continuamente un doppio binario di menzogna e verità, ma per citare il titolo di un libro di Elsa Morante, a vincere è il sortilegio: della droga, dell'alcol, ma soprattutto del teatro.

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