#230 - 17 novembre 2018
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterà in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerà il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore è già  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore è la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererà  l'amore per il potere, sia avrà  la pace (J. Hendrix)
Piccoli Grandi Musei Italiani

"una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats

Savona

All About Apple

di Alessandro Gentili

All About AppleAll About Apple

Il Museo All About Apple, nato l’11 Maggio 2002, attualmente è il più fornito museo Apple del mondo contenente praticamente quasi tutta la produzione di personal computer, periferiche, accessori, prototipi Apple dagli albori del 1976 fino ai giorni nostri.

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Le macchine esposte raccontano la nascita, l’evoluzione, la trasformazione dell’informatica personale – inventata da Apple, con la particolarità che il visitatore può usare i pezzi esposti, accesi e funzionanti: unico caso in tutto il mondo in un museo di questo genere.
Nel catalogo del museo sono contenuti più di 9000 pezzi, tra cui personal computer apple e non-apple (sono macchine dell’epoca pre ms-dos: Commodore, Atari, Olivetti… per meglio spiegare l’epoca pionieristica degli anni ’70), prototipi e oggetti di culto, monitor, stampanti, periferiche minori (tastiere, mouse, floppy drive, dischi rigidi, accessori…), manuali, brochures, poster, titoli di software in cd-rom e floppy disk, packages, spille e moltissimi accessori. Un patrimonio, il cui unico limite è lo spazio che attualmente abbiamo a disposizione.

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Il concepimento di questo Museo risale al 1976 (notare la data….) e fu Alessio Ferraro (questo il nome dell’ideatore di questo straordinario progetto) che decise, con l’amico William Ghisolfo, di non destinare detto materiale all’uso personale e al collezionismo privato ma, riprendendo una vecchia idea di William, di mettere in piedi un AMUG (Apple Macintosh User Group, gruppo di utenti Apple diffusi in tutto il mondo,) e di farne un museo pubblico.
Siamo nel 1976! Salto nel tempo…Dai primi mesi del 2002, lavorando a ritmo serrato, Ferraro e Ghisolfo, prepararono un’inaugurazione a sorpresa coinvolgendo amici accomunati dalla passione per il computer, il vecchio proprietario (Ettore Briano) e il nuovo gestore (Pierangelo Fazio) del negozio di Savona ‘Briano Multimedia’ che diede origine alla prima donazione, inaugurando la prima sede Privata del museo, nella fattispecie l’abitazione dei genitori di Alessio Ferraro.
Ragazzi: siamo in Italia, in Liguria, a Savona. Roba da pazzi questa cosa…Da quel momento, decisero di dare un criterio di ufficialità all’idea del museo, anche per poter attingere a finanziamenti in modo più trasparente e per invogliare gli eventuali futuri donatori a rilasciare altri computer ‘storici’, costituendoci in Associazione con tanto di atto costitutivo e statuto. I fondatori furono: Paolo Arrigucci, Marco Canavese, Alessio Ferraro, William Ghisolfo, Fabrizio Pesce e Bruno Zenoni. In conseguenza della costituzione come associazione, e alla pubblicazione in internet del sito, le offerte e riconoscimenti ebbero una crescita esponenziale, decuplicando il patrimonio iniziale del museo.

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Il Comune di Quiliano, nella persona del sindaco Nicola Isetta si dimostrò sensibile all’iniziativa rilasciando una sede ad uso indeterminato per il museo.
Questa sede, un’ex falegnameria all’interno delle Scuole Medie ‘A. Peterlin di Quiliano (SV) e gestita per oltre trent’anni dal docente di applicazioni tecniche Pierluigi Quassolo, venne completamente ristrutturata, in quanto era loro volere che le macchine esposte fossero funzionanti e manipolabili dal visitatore, caso unico in un museo di questo genere.
Al termine dei lavori, il museo venne pubblicamente inaugurato il 14/5/2005. "Subito dopo l’apertura avvenne l'evento straordinario, inimmaginabile e imprevisto: Apple America, Cupertino, California, ci telefonò (letteralmente) e lasciò un messaggio in segreteria. Subito dopo, ci venne recapitata una lettera autografa firmata da un Senior Marketing manager della Apple (Brett Murray), che si complimentava per l’inaugurazione del museo (da noi affatto pubblicizzata verso Apple America, fu una sorpresa totale), e dove ci invitava a raggiungerli in California per visitare la sede Apple ed essere celebrati come Museo Apple più grande del mondo. Il riconoscimento della casa madre ebbe un effetto iperbolico di pubblicità, al punto che decine di macchine nuove vennero donate ulteriormente al museo, e numerose riviste e siti del settore celebrarono con noi questo momento magico. Pare una fiaba in mezzo ai computer! Non riesco a non stupirmi…" A Gennaio del 2006 un manipolo di ardimentosi (Alessio Ferraro, William Ghisolfo, Roberto Odino, Letizia Tomaselli, Emanuele Donetti, Marco Mioli) si recarono presso l’Apple Campus di Cupertino in California, e al loro ritorno iniziarono ad effettuare corsi informatici, in collaborazione con l’università degli Studi di Savona (Unisabazia). Nello stesso anno All About Apple ottenne il riconoscimento ONLUS.

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Al nucleo iniziale dei fondatori si aggiunsero nuove forze, come Carlo Becchi, Paolo Bianchi, Bruno Corvi, Alberto Crosio, Domenico Capuzzo, Danilo Olivieri, Roberto Odino, Alessandro Maggiolo, Andrea Palermo (attuale vicepresidente), Claudio Monchiero, Monica Brondi ed altre persone che contribuiscono quotidianamente a far funzionare il difficile meccanismo del museo, dalla gestione del sito, alla raccolta e catalogazione del materiale donato, ai rapporti con il pubblico.
A tutti questi Italiani va il nostro personale plauso e riconoscimento di questa strepitosa profezia. Banalmente si può parlar male quanto si vuole del mondo dei PC, di Apple e compagnia bella, ma leggere e raccontare di quel lontano 1976 (io a quell’epoca avevo vent’anni, portati malissimo, tra l’altro) quando si pensò a Quell’idea…beh, francamente c’è da restare basiti! Personalmente non ho il PC a casa e quasi me ne faccio un vanto. A che serve? Mi chiedono gli amici…. .

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