Mari e Marte
di Giuseppe Sanchioni
Finalmente li abbiamo trovati. E dire che si erano nascosti bene. Ma, grazie al genio italico i terrestri hanno trovato i marziani.
Giunge infatti notizia che MARSIS, il radar di concezione italiana che equipaggia la sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea che da 15 anni effettua ricerche attorno a Marte, ha identificato uno specchio di acqua salata alla profondità di oltre mille metri in cui ci sarebbe la vita.
Certo una soluzione del genere non ce la aspettavamo e dobbiamo riconoscere che è geniale. Un lago salato di venti chilometri di larghezza, praticamente un mare, sotterraneo e situato a un chilometro e mezzo sotto al polo Sud del pianeta, dove nessuno avrebbe mai cercato, dove non piove mai e ci puoi andare anche d’inverno, senza il sole che ti brucia d’estate. Non c’è vento e il mare non è mai mosso. C’è sempre l’ombra e non devi spendere per l’ombrellone né per la crema solare. Non c’è bisogno del condizionatore. Per altro non visibile dall’esterno e quindi, è proprio il caso di dirlo, in nero, sommerso e invisibile anche all’Ufficio delle tasse.
C’è il sospetto che i marziani abbiano fatto di tutto anche per non farsi scoprire dai terrestri. Sicuramente avranno visto qualche nostro film o captato qualche trasmissione televisiva in cui non erano descritti molto bene e si sono offesi. Ma in fondo l’unico alieno buono del cinema è stato E.T. che però non mi risulta venisse da Marte. In fondo per noi terrestri gli extraplanetari sono loro.
Ma a noi non sfugge nulla.
Siamo andati a mettere le bandiere sulla Luna, lasciando lì anche tutta la mondezza che producevamo.
Poi abbiamo riempito lo spazio intorno alla Terra di rottami di satelliti che ogni tanto ci cadono in testa.
Abbiamo messo in orbita occhi potentissimi, come il telescopio Hubble, per fare i guardoni dell’universo con la scusa di cercare pianeti abitabili.
E ora è la volta di Marte. Dopo aver riempito la superficie di rover, quella specie di robot semoventi che si muovono dappertutto che sembra la Pontina la domenica d’estate, ora è la volta del sottosuolo. È inutile cercare di nascondervi, marziani, ormai vi abbiamo scoperto: uscite fuori con le mani in alto ed arrendetevi.
A noi terrestri, che siamo abituati a tutti i trucchetti più subdoli, non ci fregate. Siamo pronti a sfruttare distruggendolo tutto quello che fanno gli altri. Anche perché abbiamo l’esperienza di migliaia di anni di sfruttamento del nostro pianeta Terra.
Cari marziani: la pacchia è finita.