#111 - 17 novembre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterŕ  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerŕ  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Fumetto

avventure immaginate

Pecos Bill

un *cowboy* allevato dai *coyotes* del deserto, che raddrizza
ogni torto solo con i pugni e con il suo lazo, mai con le pistole

di Giada Gentili

Molto tempo prima dell'avvento di Sergio Leone e dei Western all'italiana c'era giĂ  stata una forma tipicamente italiana della letteratura western - i fumetti.

Pecos BillPecos Bill

Alla fine del 1949 usciva nelle edicole italiane un albo a fumetti dedicato ad un eroe che rispondeva all’epico nome di "Pecos Bill", creato da Guido Martina e da un team di giovanissimi disegnatori.
Pecos Bill era un cowboy allevato dai coyotes del deserto, che raddrizza ogni torto solo con i pugni e con il suo lazo, mai con le pistole. Gli interessanti personaggi di contorno, l'inventiva delle storie, e soprattutto la scrupolosa documentazione (i lettori erano convinti che le tavole fossero state disegnate in America), fecero degli albi di Pecos Bill un enorme successo, che durò fino al 31 Marzo del 1955. L’ intera serie fu ristampata e riproposta nelle edicole pochi anni dopo.

Pecos BillPecos Bill

L’esordio di Pecos Bill è “soft”, avviene durante un bivacco nella prateria con Davy Crockett (l’equivalente del Kit Carson di Bonelli) che lo celebra come una sorta di supereroe.
E in effetti l’intera saga di Pecos Bill – 165 albi tra il 3 dicembre 1949 e il 31 marzo 1955 – si srotola spesso in una dimensione leggendaria, quasi supereroica, mentre Tex, sia pure invincibile, eterno e vittorioso, resta un uomo normale.
Del resto l’origine di Pecos Bill – una figura creata nel 1916 da Edward O’Reilly in una serie di racconti poi raccolti nel 1923 in un volume, ”La saga di Pecos Bill”, e altri ancora – è chiaramente leggendaria, con infiniti richiami al folklore della Frontiera, che Martina ha pescato tra i suoi ricordi. Come Romolo e Remo, Pecos Bill è stato allevato da un branco di coyotes (i lupi del West), diventato cow boy ha costruito il lazo per prendere al volo una stella e trasportarla nei cieli del Texas, non a caso diventato lo stato della stella solitaria, poi è balzato in groppa a un ciclone che passava sul Kansas: non fu facile domarlo perché saltava come un cavallo imbizzarrito e ogni scossone provocava pioggia e vento che avrebbero modellato il terreno sottostante, creando canyons e fiumi dall’Arizona al Texas.

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1949...1955. Dal secondo dopoguerra alla nascita del boom economico: spulcio tra le notizie.
Per esempio, a Roma, nella basilica di Santa Francesca Roma, si sposano Tyron Power e Linda Christian, poi la tragedia di Superga, a Monaco Ranieri III succede al nonno. Per i western di Sergio Leone dovremmo attendere il 1964 con "Per un pugno di dollari".
Pecos Bill è finito negli archivi e trionfa Tex Willer. Guido Martina è morto nel 1991: eppure, le sue storie sono in continua ristampa e ben presenti, in massima parte, ai lettori del 2011, che forse vorrebbero anche scoprire qualcosa di più su questo grande creator seminale, abile frullatore di suggestioni, concetti e personaggi altrui, oltre che creatore di propri, abile prosatore e parodista, sarcastico verseggiatore, ignaro del politically correct.

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