#208 - 13 gennaio 2018
AAAAA ATTENZIONE questo numero rester in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascer il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore gi in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore superer l'amore per il potere, sia avr la pace (J. Hendrix)
Televisione

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Frammenti semiseri di cronaca televisiva

di Luigi Capano

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Quella di Roberto Gervaso è un’ironia d’altri tempi, un’ironia che sa muovere al sorriso accarezzando con garbo il pensiero.
Bisognerebbe riandare a Longanesi, a Flaiano, a Marchesi per trovare qualche affinità.
Abbiamo visto e ascoltato l’ottantenne scrittore e aforista, che fu amico di Prezzolini e di Montanelli, ospite di Sottovoce, il programma per nottambuli condotto da Gigi Marzullo.
La salute è uno stato provvisorio che non lascia presagire nulla di buono risponde ad una domanda di rito del conduttore. E a proposito del suo amico Silvio Berlusconi: “Qual è la grande forza di questo mattatore? Tutti vendiamo un po’di fumo nella vita, ma nessuno come lui ha saputo vendere - e vende - l’arrosto ai vegetariani, ed anche ai vegani!”. Pacatamente incalzato dalle domande, infila una sequela di risposte rese imprevedibili da un disarmante disincanto pirroniano.
Lei Gervaso, è ottimista? Risposta: “No, l’ottimista è un pessimista male informato e io sono molto bene informato… visto anche l’epilogo della vita, un epilogo non ufficialmente allegro”. Sbirciamo nello scaffale la raccolta dei libri di storia scritti con accattivante leggerezza assieme a Indro Montanelli qualche decennio fa. Per concludere, cosa le manca oggi Gervaso? chiede sottovoce Marzullo. Non ho ancora preso l’aspirinetta.

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D’altro tenore ma ugualmente meritevole di menzione in una cronaca semiseria di vita televisiva, l’intervista di Fabio Fazio a Roberto Bolle, Etoile del Teatro alla Scala di Milano e Principal Dancer dell’American Ballet Theatre di New York, nella trasmissione Che tempo che fa. Impegnato da alcuni anni a traghettare “democraticamente” la danza classica dal piccolo mondo degli intenditori e degli appassionati all’universo delle arti più facilmente fruibili – un’operazione analoga realizzò Pavarotti a beneficio della lirica - Bolle sottolinea “la funzione salvifica dell’arte” accennando alla storia drammatica del ballerino siriano Ahmad Joudah che trova nella danza una ragione di vita pur nella tragedia perpetrata nella sua terra – e, inspiegabilmente, nel mondo - da una tribù di trogloditi coperta da un acronimo dal suono vagamente egizio; e che, in un futuro molto prossimo, danzerà assieme a colui che considera il suo modello ed il suo salvatore, Roberto Bolle appunto.

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Il sabato mattina, quando possibile, ascoltiamo volentieri i consigli salutistici di Vira Carbone, la vivace giornalista conduttrice di Buongiorno benessere, una trasmissione di facile presa che tratta argomenti alla moda ma con una certa professionalità. Con una punta di amarezza finale però. L’abile Vira d’abitudine usa chiudere il programma – ahinoi! - con l’esortazione “Voletevi bene!” prestando purtroppo scarsa attenzione alla salute della bella lingua italiana.

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