#206 - 18 novembre 2017
AAAAA ATTENZIONE questo numero resterŕ in rete fino alla mezzanotte del 3 maggio quando lascerŕ il posto al numero 351. - BUONA LETTURA - ORA ANTICA SAGGEZZA - Gli angeli lo chiamano piacere divino, i demoni sofferenza infernale, gli uomini amore. (H.Heine) - Pazzia d'amore? Pleonasmo! L'amore č giŕ  in se una pazzia (H.Haine) - Nel bacio d'amore risiede il paradiso terrestre (Lord Byron) - Quando si comincia ad amare si inizia a vivere (M. de Scudery) - L'amore č la poesia dei sensi ( H. De Balzac) - Quando il potere dell'amore supererŕ  l'amore per il potere, sia avrŕ  la pace (J. Hendrix)
Televisione

Televisione: croce e delizia

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frammenti semiseri di cronaca televisiva

di Luigi Capano

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Hello boys!/ traversando tutto l'Illinois/ valicammo il Tennessee/ senza scalo fino a qui/ è arrivato il da-da-umpa/ da-da-umpa/ da-da-umpa/ da-da-umpa…
Introdotte dalle storiche sequenze di Studio Uno, l’antesignano degli spettacoli di intrattenimento – siamo nei primi anni ’60 – e dalla celebre canzonetta scritta da Dino Verde e da Bruno Canfora, le gemelle Alice ed Ellen Kessler, inarrivabili, algide, seduttive icone degli albori della televisione, si raccontano- ottantenni - a Sabato Italiano , la nuova trasmissione condotta su RAIUno da Eleonora Daniele, che già abbiamo conosciuto come drammatica cronista della ormai collaudata Storie Italiane.

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Dotate di non comune ironia le Kessler riescono piĂą volte a strappare un sorriso lumeggiando la loro lunga vita artistica.
Soltanto, appaiono un poco più assorte quando il ricordo raggiunge gli anni dell’infanzia, anni difficili per via della guerra e della successiva dittatura (nella Germania Est). Arrivarono i russi (sic) e dissero a nostro padre che doveva andarsene, sospira Ellen.
Ma non indugiamo sulla mestizia e lestamente riandiamo, cullati dalla nostalgia, alla sapienza geometrica dei festosi balletti ideati da Don Lurio, alla genialità estetica di quelle lunghe agili gambe che hanno saputo ipnotizzare generazioni di italiani: queste sono e rimangono per noi le Kessler…Con un cocktail di rugiada e gin/ dentro il calice di un fior/ la petunia fa cin cin se le canti il/ da-da-umpa/ da-da-umpa/ da-da-umpa/ da-da-umpa...

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Si parla spesso in questi giorni, nelle reti RAI e non solo, del popolarissimo Enzo Biagi, giornalista di razza, scomparso dieci anni or sono.
Chi non ricorda Linea Diretta o Il Fatto? Due programmi giornalistici che fecero scuola! O le sue celebri interviste dallo stile asciutto e puntuale: quella magistrale a Gianni Agnelli, quella pittoresca e un po’ impacciata a Bhagwan Shree Rajneesh - il Guru indiano meglio conosciuto come Osho - o ancora quella tragico-drammatica a Giusva Fioravanti, e tante, tante altre. E’ la magia digitale dei pixel: il tempo e lo spazio si azzerano consentendo – mirabilia! – vicinanze altrimenti impossibili. Il ricordo è una forma di incontro suggerisce Kahlil Gibran. E dopo questo sospiroso sguardo retrospettivo appena velato di malinconia, non c’è niente di meglio, per riconnettersi rapidamente all’ora presente, che sintonizzarsi su un pedestre telegiornale, uno qualunque: il mercato delle news è davvero concorrenziale!

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Nell’urgenza di riguadagnare finalmente il terreno concreto dell’attualità, ci soccorre il grazioso sindaco di Roma Virginia Raggi. Diciamo “sindaco” perché la declinazione al femminile, oggi piuttosto in voga con l’avallo della Crusca, inevitabilmente ci procura – al parasimpatico, lo sappiamo, non si comanda - un poco edificante riflesso gastroenterico.
Dunque la Raggi sta celebrando in Campidoglio la “+giornata antifascista+” sotto gli auspici dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani). Si ribadiscono i valori della resistenza e dell’antifascismo, capisaldi - come si sa - della nostra amata repubblica. Dobbiamo continuare a proclamare ogni giorno Roma fieramente, orgogliosamente e sempre antifascista! esorta con moderata enfasi l’attuale sindaco.

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