#109 - 27 ottobre 2014
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterŕ  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerŕ  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, puň durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni piů importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchč (Mark Twain) "L'istruzione č l'arma piů potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non č un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchč i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltŕ  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensě nella capacitŕ  di assistere, accogliere, curare i piů deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltŕ  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo č un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminositŕ, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Teatro

Teatro Piccolo Eliseo Patroni Griffi - Roma

Storie d'amore con pena di morte

Le vicende tragicomiche e iperreali
di due coppie turbolente

Giovani, carini e infervorati. Artico Fontana, un brillante copyrighter sex addicted e il suo migliore amico Sanni Giacchino, uno chef stellare che conduce una fortunata trasmissione televisiva di cucina, vanno a cena con Mia Montini e Frida Mattioli, rispettivamente una redattrice dello spettacolo con velleità di saggista ed un’attrice di fiction bipolare e psicofarmizzata.
Da quella sera tutto cambia. Un anno dopo Sanni e Frida, innamorati e conviventi, sono sull’orlo di una crisi di nervi mentre Artico e Mia, rincontratisi per caso ad un evento mondano, instaurano una vertiginosa relazione sessuale condita di cinismo che li porterà verso la catastrofe.

Storie d'amore con pena di morte

Le vicende tragicomiche e iperreali delle due coppie turbolente generano un affresco disperato e esilarante dell’impossibilità di amarsi nell’epoca del selfie, offrendo una spietata riflessione sulle dinamiche sentimentali delle nuove generazioni, sulla loro social solitudine, sui meccanismi della persuasione, sulla decadenza morale e la mancanza di coscienza.
Il sesso è dappertutto. La caccia è aperta.

Storie d'amore con pena di morte

Note di Regia
Roma è una città percorsa da un desiderio feroce. Una città che non conosce la moderazione, che non lascia scampo. E’ bigotta o sfacciata, anarchica o benpensante, violenta come un randagio affamato o mansueta come un cucciolo intimorito, capace di offrirsi come una donna lasciva spalmata su un divano o di freddarti come il rimprovero di un alto prelato intransigente.
La storia dei Romani è anche la storia della loro sessualità, e le continue metamorfosi delle abitudini erotiche di questo popolo variegato (cui si deve l’invenzione del preservativo), nel cui sangue sono immersi millenni di storia che riguarda l’Occidente, raccontano il mutamento sociale in atto nel nuovo millennio digitale.

L’impatto di Internet, dei social o più in generale delle nuove tecnologie ha rivoluzionato il nostro modo di vedere e sentire. Soprattutto il sesso. Le statistiche a riguardo sono impietose o esaltanti, a seconda dei punti di vista. Le intercettazioni telefoniche entrate di prepotenza nella prassi giudiziaria dell’ultimo decennio, hanno sollevato il coperchio su una sessualità ormai vissuta in maniera mercenaria e sfacciata, come moneta di scambio, campo di battaglia, soprattutto in ambienti istituzionali, prestigiosi o addirittura religiosi. Il sesso è onnipervasivo. Il sesso è una lingua comune, un modo di relazionarsi, una performance da riprendere e condividere in faccia al mondo.

Storie d'amore con pena di morte

Mai come oggi la libido tiranneggia le strategie comunicative dei grandi marchi e influenza le direzioni di una certa politica. Questa è la Roma contemporanea, specchio neanche troppo appannato della Roma Antica, un caleidoscopio di carne rosa imbevuto di poesia, che oscilla tra desiderio e inibizione. Le storie d’amore con pena di morte sono oggi la regola più che l’eccezione. Dal “ti amo” al “riceverai presto notizie dai miei avvocati” il passo è breve. Anche più breve del passaggio dal “Mi piace” su una foto al “me la dai?” in un messaggio privato. La guerra dei sessi non è mai stata così aspra e aperta. Oggi non vince chi fugge, ma chi visualizza ad una certa ora e col cavolo che risponde. L’accoppiamento a vita monogamico ormai è una favola deliziosamente insensata eppure continuiamo a provarci, a correre il rischio nascondendo i nostri istinti più bassi. Guardatevi intorno, guardate le coppie dei vostri amici. Quanti condannati a morte vedete tra loro? Forse è vero, come diceva un cinico, che l’amore è solamente il castigo per non essere riusciti a rimanere soli. (Marco Costa)

Storie d'amore con pena di morte

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