Lazarus Ledd
di Giada Gentili
Un tempo, con un altro volto e un altro nome (Ronald Gordon), faceva parte del Corpo Speciale COBRA (Cover Operation Branch for Rapid Actions), reparto militare governativo impegnato in missioni segrete, smantellato dopo uno scandalo per traffico di droghe.
Con la sua nuova identità vive a New York lavorando prima come tassista e successivamente come giornalista free-lance presso la redazione del quotidiano New York Bugle.
Inizialmente sotto la minaccia di rendere pubblico il suo passato di agente speciale, poi di sua spontanea volontà , aiuta una misteriosa organizzazione clandestina che lotta contro il crimine.
Per conto di questa organizzazione, Lazarus torna ad essere l'uomo d'azione di un tempo, nonostante il suo desiderio di una vita normale e tranquilla. Una vita tranquilla che difficilmente avrebbe potuto ottenere, a causa anche del proprio retaggio di eroismo e di un segreto legato alla sua discendenza di sangue, custodito dall'Ordine monastico/guerriero di San Giorgio, le cui origini si perdono nei secoli bui del Medioevo.
Lazarus Ledd, inventato da Ade Capone (scomparso nel 2015) ha avuto due storie d'amore importanti: la prima con la giornalista Meg Ryan, naufragata per l'impossibilità da parte di Meg di accettare Larry come uomo d'azione costantemente impegnato in pericolose missioni; l'altra con Vivian, disegnatrice di fumetti e in segreto "la Gatta Ladra" (sorta di Robin Hood moderno, che ruba ai ricchi per aiutare un ricovero di senza tetto), finita in seguito alla perdita del bambino che Vivian portava in grembo a causa di uno scontro di Lazarus con un suo nemico.
La New York di Lazarus Ledd non è così lontana da quella dei giorni nostri. E' una metropoli cupa, oscura, violenta. E' ricca di tecnologie futuribili e di organizzazioni segrete, di traffici di droga, di armi e d'organi, di gruppi terroristici e di entità misteriose che le controllano.
Quanto mai appropriato il nome...Lazarus con ovvi rimandi evangelici (ci scuserete il paragone ardito). Ma le città di oggi, non sembrano abitate da ....morti viventi?
Talvolta, ferma ai semafori, mi giro a guardare i visi di chi sta sepolto nella propria auto, in attesa e scorgo quasi sempre questi visi smorti, pieni di non sai che sentimento di attesa, che succeda qualcosa che possa far tornare ad una vita dignitosa.
Probabilmente sarà capitato anche a qualcuno che mi avrà guardato e avrà avuto gli stessi miei pensieri?
Magrissima consolazione. Coraggio, finiamo l'articolo e usciamo a prendere l'auto.