#188 - 25 marzo 2017
AAAAA ATTENZIONE - Amici lettori, questo numero resterà  in rete fino alla mezzanotte di venerdi 05 aprile, quando lascerà  il posto al numero 349. BUONA LETTURA A TUTTI - Ora ecco per voi alcune massime: "Nessun impero, anche se sembra eterno, può durare all'infinito" (Jacques Attali) "I due giorni più importanti della vita sono quello in cui sei nato e quello in cui capisci perchè (Mark Twain) "L'istruzione è l'arma più potente che puoi utilizzare per cambiare il mondo" (Nelson Mandela) "Io non posso insegnare niente a nessuno, io posso solo farli pensare" (Socrate) La salute non è un bene di consumo, ma un diritto universale: uniamo gli sforzi perchè i servizi sanitari siano accessibili a tutti (Papa Francesco) Il grado di civiltà  di una nazione non si misura solo sulla forza militare od economica, bensì nella capacità  di assistere, accogliere, curare i più deboli, i sofferenti, i malati. Per questo il modo in cui i medici e il personale sanitario curano i bisognosi misura la grandezza della civiltà  di una nazione e di un popolo (Alberto degli Entusiasti) Ogni mattina il mondo è un foglio di carta bianco e attende che i bambini, attratti dalla sua luminosità, vengano a impregnarlo dei loro colori" (Fabrizio Caramagna)
Humour (non sempre) per riflettere

Tempi...Moderni?

Felicità

di Giuseppe Sanchioni

Lunedì 20 marzo è stata la giornata mondiale della felicità, inaugurata dall’ONU nel giugno del 2012 con un tempismo eccezionale: proprio nel pieno della crisi mondiale con tutte le economie che andavano a rotoli.
Quest’anno celebrata anche con un’emissione di francobolli con protagonisti i Puffi.

Nella propria Risoluzione istitutiva l’ONU parla della ricerca della felicità come di uno scopo fondamentale dell’umanità.
E qui nasce il problema: hanno relegato l’Italia al 48° posto! E francamente mi sarei aspettato un piazzamento migliore.
Anzi avrei voluto la sostituzione dei Puffi, che essendo finti farebbero pensare ad una felicità irraggiungibile, con un campionario di nostre facce vere.

Perché in questo paese essere felici è facile: basta appartenere ad una casta. E naturalmente ognuno ha la sua casta. Considerati nella propria casta di appartenenza, gli italiani sono l’espressione della felicità.
Infatti sono felici i tifosi della Juventus che, bene o male, vincono scudetti in serie. Ma anche i romanisti che avranno il loro stadio.
Sono felici i politici che cercano di perpetuare la specie senza correre eccessivi rischi, specialmente da anziani. Ma è felice anche chi li ha votati perché ha la certezza di qualche regalia in cambio.
Sono felici quelli che sono andati in pensione a quarant’anni. Ma sono felici pure quelli che cominciano a lavorare a quarant’anni.
Sono felici i tassisti, perché non ci sono all’orizzonte nuove licenze che facciano concorrenza. Ma sono felici anche gli altri automobilisti che parcheggiano dove vogliono, non rispettano nessuna segnaletica, vanno in giro con auto per le quali sarebbe necessaria più che la revisione l’esorcista.

E volete che non siano felici anche gli evasori? Per loro è un paradiso. Ma sono felici anche i clienti che risparmiano l’IVA.
Insomma questo è un popolo di gente felice che prega il morto per fregare il vivo.
Forse non ne sono pienamente consapevoli oppure preferiscono non darlo a vedere e questo un po’ li penalizza nella classificazione.
Ma niente paura. segue la giornata mondiale dell’acqua e lì, con tutte le inondazioni e gli straripamenti, puntiamo decisamente più in alto, direttamente al podio.

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