Piccolo sceriffo
di Giada Gentili
Personaggio fumettistico, creato da Tristano Torelli e disegnato da Camillo Zuffi protagonista di una serie western pubblicata dal 1948 al 1964 dall'Editrice Torelli.
Il primo albo a strisce esordì in edicola il 30 giugno1948 ed è pertanto la prima striscia a fumetti pubblicata in Italia. Ha avuto diverse edizioni straniere.
Il Piccolo Sceriffo appartiene a una schiera di eroi adolescenti molto diffusi negli anni cinquanta e sessanta come Capitan Miki o il Piccolo Ranger e altri così voluti per favorire la loro identificazione con i potenziali acquirenti, i ragazzi, che grazie alla vicinanza di età, potevano rispecchiarsi in questi personaggi.
Vero nome del Piccolo Sceriffo è Kit Hodgkin, è un ragazzo di 12 anni che dopo aver perso la madre, vede morire anche il padre sceriffo, ucciso dai banditi di Prairie Town, un paesino del vecchio West.
Rimasto solo con la sorella Lizzie, Kit riesce, nelle poche decine di strisce della prima storia, a catturare gli assassini del padre, e viene pertanto nominato sceriffo dai paesani riconoscenti.
Una volta appuntatasi la stella di sceriffo sul camiciotto a scacchi, Kit abbandona i giochi dell’infanzia per misurarsi con una realtà nella quale gli uomini – siano avidi fuorilegge o spietati pellerossa (gli indiani erano quasi sempre i cattivi tradizionali) – sembrano esprimere i peggiori sentimenti dell’umanità. Agonisti delle avventure a fumetti.
C’è chi attribuisce al Piccolo Sceriffo, e ad altre storie dell’epoca, il merito di aver anticipato il filone cinematografico dei “western-spaghetti” degli anni Settanta. In parte è anche vero, perché in mancanza di un’adeguata documentazione iconografica, molti disegnatori hanno trasferito nel loro West scenari maremmani o dolomitici.
Resto allibita di fronte a queste storie, appartenenti ad un'epoca che non pare neppure quella del secondo dopoguerra (moderna? contemporanea? già archiviata? dimenticata?). Giro col tablet guardando questi fumetti, questi personaggi. Adesso sto all'EUR-Roma di fronte alla "Nuvola" di Fuksas e guardo il caratteristico "Fungo" sopra il laghetto (un ristorante famoso negli anni 60).
Ho 26 anni e a scuola la storia moderno/contemporanea è stata solo visitata fugacemente, troppo impegnati, ricordo, a impararci il Risorgimento (di cui, confesso, ho fatto una rilettura meno...retorica e patriottica).
Mah, il Tempo divora tutto e tutto finisce nella discarica delle Cose Passate. A che serve tanto impegno?