Galleria La Pigna - Roma
Come è profondo il mare
Resta visitabile fino al 31 gennaio presso la storica Galleria La Pigna di Roma, la mostra di P. Michele Dolz dal titolo "Come è profondo il mare" titolo ripreso dalla canzone How Deep is the Ocean di Irving Berlin e all''altra, Com'è profondo il mare di Lucio Dalla: due testi - come scrive Lorenzo Canova nel presentare il catalogo della mostra - che si riferiscono alla profondità dell'uomo, a sentimenti d'amore e di dolore e ad abissi inconsci, alla libertà e alla limitazione, alle ascese e alle cadute, alle passioni, alle emozioni e alla loro cancellazione.
Grazie alla pittura, Dolz crea un mare parallelo, uno spazio immaginario dove i pesci sembrano diventare sia le figure simboliche delle iconografie paleocristiane e dei vangeli sia i segni allegorici che parlano dell'umanità stessa, nel dialogo tra l'esistenza distesa del tempo e la dimensione atemporale dell'eternità , il cui punto di intersezione può essere rappresentato proprio dall'attraversamento dello spazio sommerso dove abitano gli archetipi, dalle immersioni in fondali dove i sogni ci rivelano messaggi enigmatici.
L'unica luce di queste creature, di questi reperti sospesi, - scrive Giorgio Seveso allargando lo sguardo sulla produzione pittorica del Dolz - è il loro lirismo travolgente, l'irresistibile densità di muta poesia che è loro propria: E' una liricità che neppure cerca la metafora o l'esplicita evocazione, ma che basta a se stessa ripiegata nel suo nucleo di sentimento e trascolora sul lento impulso che forma l'immagine, che addensa o diluisce a poco a poco i contorni e le sagome....una preghiera muta ricolta a ciò che ci trascende, alla vertigine dell'inconoscibile.